Paola Egonu è di nuovo al centro della scena dopo le ultime dichiarazioni che la riguardano da vicino: i tifosi sono rimasti a bocca aperta
La fortissima giocatrice di pallavolo ha vinto il titolo olimpico a Parigi con la Nazionale, ottenendo l’ultimo riconoscimento che finora le era sfuggito. Il merito è stato anche di Julio Velasco, che l’ha saputa valorizzare come nessuno prima.
Paola Egonu è il simbolo del nostro movimento pallavolistico femminile. La più grande giocatrice del mondo, a giudizio di molti, è riuscita finalmente a compiere l’ultimo salto e a portare a casa un titolo magnifico e storico come quello olimpico. Sia per gli uomini che per le donne l’unica cosa che mancava era il primo gradino del podio ai Giochi. Una gioia immensa che Julio Velasco è riuscito a regalare all’Italia, dopo i tentativi sfortunati al maschile. A Parigi abbiamo visto una squadra fortissima, molto unita e carica di stelle, tra cui ovviamente la Egonu brillava in modo strabiliante.
Eppure in passato abbiamo rischiato di non vederla più con la maglia azzurra, a causa di attriti con l’ex commissario tecnico e di un ambiente che non sembrava più supportarla come lei avrebbe desiderato. Per rimetterla al centro della scena e tirarle fuori il massimo del suo talento ci voleva un fuoriclasse della panchina come Julio Velasco. Il tecnico argentino è abituato a trattare con i campioni e in carriera ha avuto sotto le sue cure i migliori del lotto.
Julio Velasco e le dichiarazioni su Paola Egonu: “Ecco cosa le ho detto”
Intervistato durante il Festival dello Sport di Trento, organizzato da ‘La Gazzetta dello Sport’, Julio Velasco ha affrontato anche il tema Egonu, dal suo ritorno in Nazionale al modo di farla sentire al centro del progetto.
“Tu sei Paola Egonu, il personaggio’, le ho detto. ‘Io voglio parlare di Paola’. E poi abbiamo parlato di tutto”. Un modo per farla sentire a proprio agio di certo e per togliersi un po’ di pressione di dosso.
Velasco poi ha aggiunto: “Con lei ho parlato per dirle che l’avrei difesa a morte dal punto di vista personale e dei problemi ambientali che c’erano stati, ma sul resto sarebbe stata come tutte le altre”. Un buon metodo per entrare nelle sue grazie e tirarle fuori quella rabbia agonistica e quel talento che inevitabilmente ci hanno portato alla vittoria olimpica.