La sosta è un supplizio, Fonseca un quiz. Gilardino troppo signore. Cambiaso sgomma

La sosta sta finendo, il supplizio della Nations League è insopportabile con tutto il rispetto per l’Italia che vince e convince. Ascoltiamo commenti improponibili, addirittura Retegui – di sicuro in crescita – sarebbe il calciatore più cresciuto in Serie A. Boom. Forse viene trascurato un particolare decisivo: Cambiaso era stato spedito dalla Juventus a Bologna in prestito perché non ritenuto pronto, al punto che avevano preferito confermare Alex Sandro e De Sciglio con risultati ben noti. Da quando è tornato Cambiaso sta migliorando giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto. Quella di Retegui è proprio una storia diversa, per il terzino che sgomma un’evoluzione continua visto che appena la scorsa estate la Juventus aveva rispedito al mittente un’offerta di 35 milioni più bonus proveniente dalla Premier League, precipitandosi a prolungare e adeguare il contratto.

Per fortuna tra pochi giorni si gioca, capiremo molte cose: per esempio, se il Milan ha intenzione di viaggiare così a intermittenza su Fonseca, ignorando alcune dinamiche completamente sballate (rapporti inesistenti, anarchia strisciante) che dovrebbero avere la precedenza. A Genova, sponda rossoblù, le cose stanno andando peggio con poco rispetto nei riguardi di chi – Alberto Gilardino in persona – aveva chiesto uno svincolato a costi quasi azzerati come Mario Balotelli, dopo aver assistito a una “campagna cessioni”. Era tutto fatto, poi l’amministratore delegato Blazquez non ha dato il via libera mettendo in imbarazzo qualche suo collaboratore. Ne riparleranno dopo Genoa-Bologna, ovviamente le “veline” hanno riportato la versione “nessun veto per Balotelli, anzi”. Ma se fosse stato così, avrebbero già accontentato Gilardino. Non vorrei, invece, che gli stessero preparando la “festa” in caso di risultato negativo nell’imminente e delicato faccia a faccia con Italiano.

Giacomo Raspadori è ormai ai margini del Napoli. Si può dire qualsiasi cosa, ma è impossibile ignorare un concetto con domanda incorporata: quale posizione occupa nelle gerarchie di Antonio Conte? La risposta è quasi impossibile, meglio ancora: si può dire che difficilmente troverà posto da attaccante esterno, Neres è in attesa e sta dimostrando di avere le qualità necessarie per un minutaggio maggiore. A sinistra poi sgomma Kvaratskhelia che è un intoccabile, ben oltre le manovre in corso e fin qui senza accordi definitivi per il rinnovo del contratto. Morale: Raspadori è una soluzione alternativa a Lukaku, con la concorrenza di Simeone. Possiamo arrivare alla logica conclusione che non può essere il massimo della vita per un giovanotto costato una trentina di milioni e arrivato a Napoli con ben altre aspettative. Non può essere il massimo della vita per lui, ma anche per il club che ha sborsato tanti soldi e che magari pensava di avergli dato la patente di insostituibile. Invece, bisogna pensare al futuro e alla possibilità/necessità di cambiare aria a gennaio, tenendo comunque conto che il Napoli non mollerà di un centimetro. La scorsa estate ci aveva pensato la Juventus, semplicemente perché Jack piace molto a Thiago Motta potendo coprire due ruoli; ci aveva provato l’Atalanta negli ultimissimi giorni di agosto, ma sarebbe stato complicato arrivare a una quadratura. Nel frattempo Raspadori guarda o quasi mentre il Napoli vince e procede nel suo percorso che dovrà portarlo a lottare per lo scudetto fino all’ultimo secondo. Se lo vincerà oppure no lo vedremo, nel frattempo Giacomo ha una necessità: fare in modo che la stagione non venga definitivamente catalogata alla voce “spettatore non pagante o quasi”. Basterebbe un gol per un sorriso o per una speranza, alla larga dalla malinconia.

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