Pep Guardiola è stato ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Discovery+. Il Tecnico del Manchester City ha parlato anche del suo futuro.
Che rapporto avevate te e Baggio: “Ero abituato a vincere campionati, come diceva Mazzone eravamo una squadra di bassa classifica. Ogni volta che vincevamo una partita era una gioia. Non mi pento, ho conosciuto una realtà che non conoscevo ed è stato uno dei periodi più belli della mia vita. Pensavo che Roby fosse una persona molto seria, invece era l’anima dello spogliatoio. Quella squadra di Corioni era fortissima“.
Il 20 maggio ’92 a Wembley avete battuto la Sampdoria (squadra di cui Fazio è tifoso, ndr): “Pentito? Nemmeno un secondo. Era la prima per il Barcellona“.
Il rapporto con Noel Gallagher: “Mi ha fatto la prima intervista quando sono arrivato a Manchester, ho pensato che portasse bene ed effettivamente è andata bene“.
Come si gestisce uno come Messi: “Bisogna conoscerlo. Per me è facile dire che è il giocatore più forte di tutti i tempi, ma le stelle si sono unite in quel momento. Il più forte? Forse è una mancanza di rispetto per Pelé e Maradona, però per me sì. Non ho mai visto uno così in allenamento, non si poteva immaginare che tenesse questa continuità per 15-20 anni. Quando lo vedi da vicino, pensi a Tiger Woods o Michael Jordan: siamo stati fortunati a essere contemporanei di questi personaggi. Penso a La Grande Bellezza di Sorrentino: è un bel titolo per quella squadra“.
È l’ultimo anno a Manchester?: “Non è vero, nel senso che devo riflettere. In Italia? Se Baggio mi accompagna come assistente, magari sì. Il Genoa è forte“.
Una squadra che non vorrebbe incontrare in Champions League: “Bella domanda. Il Barcellona forse. L’affetto che ho per loro mi distrugge. Io sono nato in un piccolo paese lì vicino, trovarsi non è mai facile“.
Quanto è cambiata la Champions con la nuova formula: “Non l’ho capito, alleno e basta. Credo che potremo rispondere a questa domanda solo a fine stagione“.
Non farà il ct dell’Inghilterra: “No, non è vero. Se avessi deciso qualcosa lo direi. Tutto può essere“.