Milan, un grande passo indietro e troppi equivoci

È tornato il Milan di fine stagione, distratto, poco attento e vittima di sé stesso. Una sconfitta, tante occasioni concesse e soprattutto tante incomprensioni ed equivoci dentro la squadra stessa. Fonseca si dice arrabbiato, ma se su due rigori nessuno viene calciato dal rigorista designato dall’allenatore un problema esiste. Ieri i rigori sbagliati sono costati carissimo. E ora, il Milan alla pausa si trova già -5 dal Napoli con tre sconfitte già incassate. Troppi stop per pensare anche solo lontanamente di lottare per lo scudetto. Soprattutto contro Inter e Napoli, che vincono sempre o quasi nonostante le difficoltà o contro, e una Juventus che non prende quasi mai gol e non perde mai.

Milan, Pulisic non basta più

I rossoneri continuano a poggiare tanto se non tutta la loro produzione offensiva su Pulisic. L’americano ieri si è inventato un gol stupendo, ma non sempre potrà risolvere da solo i grattacapi. Serve il contributo di tutti. Il doppio centravanti ha funzionato, ma non potrà sempre essere efficace. Anche perché il rischio è quello di scoprirsi e perdere equilibrio. E, di fatto, Morata ed Abraham per limiti personali o di squadra non stanno riuscendo a fare la differenza con le reti. C’è un problema da risolvere, ma la soluzione non può essere solo e soltanto Pulisic.

Fonseca deve trovare la chiave per accendere Leão, e magari trovare il modo di rendere il Milan più produttivo con una formazione più equilibrata. Altrimenti i rossoneri solo destinati a rimanere nel limbo che non le permetterà di lottare per nulla più che le posizioni di rincalzo: secondo, terzo, quarto posto.

 

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