Il probabile ritiro del pilota di Formula 1 ha scombussolato il cuore dei tifosi: nessuno se lo sarebbe mai aspettato
Difficile immaginare una situazione del genere, a poche gare dalla conclusione di questo inconsueto Mondiale 2024. Complesso anche pensare a come sostituire un pilota di livello, considerato in passato come uno dei più brillanti per carisma e talento, prima poi del declino delle ultime annate.
In attesa di rivedere i venti piloti in pista (tra poche settimane il Mondiale si sposterà ad Austin, Stati Uniti), si sta parlando in modo incessante dell’addio anticipato di Daniel Ricciardo. Tra le lacrime, ha dovuto salutare la Formula 1 per motivi tecnici oltre che di rendimento: la Racing Bulls, team facente parte della famiglia di Milton Keynes, gli ha preferito il promettente Liam Lawson per le prossime gare, segno che l’australiano non ha guidato al meglio negli scorsi weekend.
Da qui la possibile decisione di dire addio alla competizione, lasciando un grande amaro in bocca tra gli appassionati.
Addio Ricciardo, Sernagiotto: “Mancherà a tutti”
Indubbiamente, l’addio di Ricciardo dalla Formula 1 resta molto difficile da digerire. Questo per due motivi: uno, perché l’australiano correva in questa competizione dal lontano 2011, quindi parliamo di uno dei veterani indiscussi; due, perché oltre a essere un pilota talentuoso riusciva anche a contagiare tutti col suo sorriso, aspetto questo da non sottovalutare in un ambiente sempre carico di tensione e ansia.
Su quest’ultimo punto concorda un profilo esperto come Giorgio Sernagiotto, pilota della categoria WEC con un passato anche in Ferrari, che ha detto la sua sull’addio prematuro di Ricciardo. “Un personaggio come lui mancherà molto, anche se a livello tecnico e velocistico non ci ha mai fatto però vedere il suo potenziale“, ha detto ai microfoni di ‘Tutti Convocati’. Per Sernagiotto, il 35enne di Perth non ha avuto modo di dimostrare tutto il suo valore sebbene abbia corso per scuderie di altissimo calibro.
E proprio sul suo momento in F1 con la Red Bull, ha qualcosa da dire: “Alla Red Bull è arrivato in un periodo in cui la scuderia aveva le idee troppo chiare su Verstappen“. L’urgenza di Milton Keynes di puntare sull’allora 18enne figlio d’arte ha in breve tarpato le ali a Ricciardo: non a caso, dopo l’addio alla Red Bull e l’approdo in altre scuderie (McLaren e Renault in primis), ha smarrito quella fiducia che lo ha sempre contraddistinto.