Toccante retroscena quello svelato da Lewis Hamilton. Stavolta non si tratta di gare e Formula 1 bensì di qualcosa di molto più serio
Dopo quella estiva, la Formula 1 si è concessa anche una pausa autunnale. Bisognerà attendere il weekend del 18-20 ottobre per il prossimo GP in calendario, quello di Austin, in Texas, che prevede anche una gara sprint.
Con la trasferta americana, si apre la fase conclusiva del Mondiale con gli ultimi sei GP. Dal Texas ci si sposterà a Citta del Messico poi a San Paolo del Brasile. A novembre, si corre a Las Vegas e in Qatar prima della gara conclusiva, a dicembre, ad Abu Dhabi. Sei Gran Premi nei quali Verstappen e la McLaren cercheranno di difendere le rispettive leadership nelle due classifiche mondiali.
Non solo. Quelle in arrivo saranno anche le ultime gare di Lewis Hamilton con la Mercedes. Un lungo addio quello del pluri campione britannico che, dal 1 gennaio 2025, diventerà il nuovo pilota della Ferrari. Anche in questa annata, Lewis non ha avuto chance per competere per il titolo. Tuttavia, è riuscito a prendersi qualche soddisfazione, tornando alla vittoria nella sua Silverstone e a Spa, qui grazie alla squalifica di Russell.
Un finale di stagione quasi surreale per Hamilton, senza più obiettivi e con una nuova esperienza che l’aspetta, verosimilmente l’ultima della sua straordinaria carriera, iniziata da ragazzino quando, come altri colleghi di F1, gareggiava nelle gare di go kart. In un’intervista al ‘Sunday Times’, Hamilton ha ripercorsi quei momenti, rivelando come fin dall’adolescenza ha dovuto fronteggiare problemi ben più difficili da superare rispetto agli avversari in gara.
Già in altre sue interviste, il pilota ha raccontato di essere stato vittima di atti di bullismo, episodi che lo hanno fatto sentire fragile e solo e sono sfociati anche in momenti di depressione. “Già in età precoce ho sofferto di depressione – svela Hamilton – Avevo 13 anni. Penso fosse dettata dalla pressione delle prime corse e dai problemi di scuola come il bullismo.”
Difficoltà che Hamilton non ha saputo fronteggiare al meglio in quanto non ha avuto l’adeguato supporto psicologico per uscirne fuori. “Non avevo nessuno con cui parlarne“, prosegue il pilota nel suo racconto degli anni scolastici nei quali ha scoperto anche di essere afflitto dalla dislessia.
Tanti problemi che non hanno comunque impedito a Lewis di diventare una leggenda del motorsport. Il suo percorso non è ancora finita. Lo conferma questo messaggio rivolto alla Ferrari e ai suoi tifosi che fremono già all’idea di vederlo in tuta Rossa: “Sono in ottima forma fisicamente e mentalmente – puntualizza nel finale dell’intervista – I miei tempi di reazione sono ancora veloci e penso di essere un pilota di quando avevo 22 anni.” Del resto, non si è mai campioni a caso.
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