4 gol e 4 punti: l’Inter c’è e guarda già avanti, con la consapevolezza di chi ha cominciato ad aggiustare ciò che ha funzionato meno in questo incipit, inseguendo la strada giusta, quella della continuità, Inzaghi docet. La vittoria di Udine, al di là del punteggio, ha dato sensazioni positive per l’approccio e la gestione della partita, tanto quanto a San Siro contro una Stella Rossa tutt’altro che irresistibile, la cui ultima vittoria in Champions League risale all’autunno del 2019. Ma con avversari così, e con un turnover così, il rischio di abbassare la guardia è sempre dietro l’angolo. Rischio che l’Inter non si è mai preso, con una gara attenta e precisa nel primo tempo, aggressiva e a tratti soffocante nel secondo.
Bene, benissimo Taremi: due assist e prima firma nerazzurra in una prestazione in costante crescendo. Stesso discorso per Calhanoglu, che ha spaccato l’equilibrio su punizione, come non accadeva all’Inter da 14 anni. Plauso doveroso anche per Mkhitaryan, sempre più in condizione, sempre più vicino al rendimento che l’ha reso imprescindibile per Simone Inzaghi. Insomma, segnali positivi dopo un avvio a tratti zoppicante in questa stagione. Ora c’è il Torino, poi la sosta, che farà da prologo a un calendario impegnativo nelle settimane a venire: prima la Roma, poi lo Young Boys in Champions e infine la Juventus. Passaggi determinanti per capire che ruolo vuole interpretare l’Inter quest’anno: la strada, intanto, è quella giusta.
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