Ultim’ora su Jannik Sinner, annuncio importante sull’innocenza del tennista azzurro nella vicenda Clostebol
Numero uno del mondo da ormai quasi quattro mesi, ma Jannik Sinner resta sub judice. Il tennista azzurro sta dominando la scena, specie dopo la vittoria agli US Open di qualche settimana fa, ma su di lui il dibattito resta aperto e a questo punto c’è attesa per il prossimo passaggio, fondamentale, al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna.
Infatti, la WADA, l’agenzia internazionale antidoping, ha presentato ricorso contro l’assoluzione di Sinner in merito alla vicenda Clostebol. L’altoatesino, risultato positivo a marzo a un controllo, era stato dichiarato innocente dall’accusa di doping dalla ITIA, l’agenzia che si occupa di risolvere le controversie legate al doping e non solo nel mondo del tennis.
Erano state accolte le argomentazioni di Sinner e dei suoi avvocati sulla contaminazione involontaria, avvenuta in seguito a un massaggio effettuato senza guanti da un membro del suo staff. Pur vedendosi sottrarre i punti conquistati nel torneo di Indian Wells e il relativo montepremi, Sinner aveva evitato una lunga sospensione. Ma la WADA ha deciso di fare ricorso, come detto, e adesso si attende quello che, da parte del TAS, sarà un verdetto inappellabile, in un caso o nell’altro.
La decisione avverrà entro i prossimi cinque mesi, nel frattempo Sinner potrà continuare a giocare e detenere il primato nel ranking ATP. Una sospensione di uno o due anni come quella chiesta dalla WADA, però, potrebbe inficiare tutto questo e sarebbe un duro colpo alla sua carriera. Diversi personaggi importanti del mondo del tennis, però, stanno difendendo Sinner.
Jannik Sinner difeso a spada tratta da Adriano Panatta: “La squalifica sarebbe un’enormità”
Tra questi, anche Adriano Panatta, che in una lunga intervista su ‘Il Fatto Quotidiano’ si è speso a favore del fuoriclasse azzurro.
Panatta ha spiegato: “Non sono un esperto di questioni giuridiche, ma resto della mia idea. Per me Sinner è innocente. La sua linea difensiva mi pare credibile, il Clostebol può trasmettersi anche con una stretta di mano e le quantità riscontrate sono davvero infinitesimali. Il doping è certamente una piaga nel mondo dello sport, ma una squalifica di due anni sarebbe una enormità”.
La battaglia è ancora aperta, per l’esito occorrerà attendere.