Dopo il blitz di stamattina che ha portato all’arresto di 19 esponenti delle Curve di Milan e Inter, la Procura di Milano ha avviato anche un cosiddetto “procedimento di prevenzione” nei confronti di Inter e Milan.
Le società non indagate, ma dovranno dimostrare, in un contraddittorio, di aver reciso i legami con il mondo ultrà, soprattutto sul fronte della gestione dei biglietti per le partite. Altrimenti si potrebbe arrivare, davanti alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale, ad un provvedimento di amministrazione giudiziaria. Lo stadio di San Siro, si legge negli atti, “e le attività economiche connesse sono fuori da ogni controllo di legalità“. Ciò è avvenuto, “almeno in parte, anche a causa di alcune carenze organizzative della FC Internazionale nella gestione dei rapporti con la tifoseria: controlli assolutamente carenti per gli ingressi allo stadio; forniture di biglietti a soggetti appartenenti alla criminalità che poi effettuano enormi ricarichi in sede di rivendita; partecipazione ai guadagni da parte di soggetti indagati ovvero già condannati per associazione di tipo mafioso, che poi trasferiscono il denaro alla famiglia mafiosa di appartenenza“.
Nell’ordinanza della Procura Milanese si parla di “contatti agevolatori” e di vari episodi come “la corresponsione di 1500 biglietti alla curva nord, dopo pesanti pressioni, in occasione della finale di Champions League“, della “corresponsione di ulteriori abbonamenti alla curva Nord in occasione della estromissione degli Irriducibili“, un gruppo ultras. E ancora dei “continui rapporti con We Are Milano dietro cui si nasconde la gestione (occulta) di Andrea Beretta (già accusato dell’omicidio di Antonio Bellocco); il costante ingresso allo stadio di soggetti privi di tagliando, agevolato dalle pesanti intimidazioni nei confronti degli stewart, situazione che va avanti da anni e a cui nessuno pare essere in grado di porre rimedio”.
Nel fascicolo si legge inoltre che le indagini “hanno evidenziato che la Società interista si trova in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord, finendo, di fatto, per agevolarli seppur obtorto collo“. Indagini su questo fronte che si sono concentrate soprattutto negli anni “2019 e 2020, ma la situazione, ad oggi, non è per nulla mutata (se non peggiorata)“. Lo si legge nell’ordinanza del gip di Milano Domenico Santoro, che oggi ha portato a 19 misure cautelari, sgominando gli affari illeciti delle curve interista e milanista. (ANSA).
Un capitolo dell’ordinanza riguarda, ad esempio, “l’incontro” di alcuni capi ultrà, come Marco Ferdico, finito oggi in carcere, “con il calciatore Skriniar” e “i primi contatti con l’allenatore” Simone Inzaghi. Ferdico, il capo ultrà interista finito oggi in carcere, “ha esplicitamente chiesto a Inzaghi“, l’allenatore dell’Inter, “di intervenire con la Società, o meglio direttamente con Marotta“, presidente nerazzurro, “al fine di ottenere ulteriori 200 biglietti” per la finale di Champions di Istanbul dello scorso anno. Lo si legge nell’ordinanza cautelare sul blitz contro gli ultras, che fa riferimento ad intercettazioni del maggio del 2023. Ferdico, si legge ancora negli atti, avrebbe ottenuto “la promessa di Inzaghi di intercedere con i vertici Societari“. Inzaghi che gli avrebbe detto: “parlo con Ferri con Zanetti con Marotta“.
fonte: ANSA
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