Non arrivano buone notizie in casa Ferrari: i dirigenti e i tifosi della Rossa non possono di certo gioire dopo le ultime ore
Il mondiale 2024 di Formula 1 si avvia verso la sua conclusione con le ultime sei corse che mancano prima della fine di questa avvincente stagione. Questi ultime Gran Premi si correranno tra il continente americano e il Medio Oriente: si tratta delle gare in Messico, Brasile e Stati Uniti (due volte con Austin e Las Vegas) oltre alle conclusive corse in Qatar e Abu Dhabi. Per la Ferrari l’obiettivo sarà quello di cercare di chiudere al meglio le ultime gare per prepararsi alla stagione 2025.
Il prossimo mondiale di Formula 1 vedrà infatti l’arrivo di diverse novità nella scuderia di Maranello, una su tutte è sicuramente la nuova coppia di piloti. Come noto già da mesi, il prossimo anno ad affiancare l’amato Charles Leclerc non ci sarà più Carlos Sainz ma una leggenda della Formula 1 come Lewis Hamilton che ha firmato mesi fa il suo contratto con la Ferrari ed è pronto agli ultimi anni di carriera alla guida della Rossa. Tuttavia, da Maranello arrivano anche notizie negative.
Per una grande azienda multinazionale e presente in tutto il mondo come la Ferrari è ovviamente sempre molto importante il discorso legato alle quotazioni in borsa. Verso la fine del mese di agosto, la società di Maranello aveva raggiunto il suo massimo storico con il titolo Ferrari (RACE) che aveva ottenuto la vetta di 450,30 euro ad azione. Il mese di settembre però continua ad essere foriero di notizie non esaltanti per gli azionisti della Rossa.
Negli ultimi giorni, infatti, il titolo ha visto un calo di circa lo 0,64%. Questo calo ovviamente non è stato preso con entusiasmo in casa Ferrari e ora c’è curiosità per capire come si comporterà il brand nei prossimi giorni. Secondo alcune previsioni potrebbe anche scendere ulteriormente fino a €393 e segnare quindi un’altra importante flessione.
Per John Elkann le notizie negative però non si fermano qui perché da marzo ad oggi i titoli di Stellantis (STLAM) hanno perso il 50% in borsa e ora le quote si aggirano intorno ai 13,70 euro. A marzo il massimo storico toccava invece le vette di €27,35€ e questo vuol dire un calo a picco di poco meno del 50%. Non certo un periodo semplice per queste aziende italiane dell’autoveicolo.
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