Troppi processi e iniziati troppo presto. Senza un minimo di indagine e soprattutto senza sentire testimoni e senza avere uno straccio di prova. Si può arrivare a sentenza, ci mancherebbe, ma farlo dopo la prima udienza non porterà a un verdetto veritiero. Thiago Motta non sarà il nuovo Guardiola, vedremo, ma sicuramente non può essere etichettato come un bluff dopo un mese di campionato. In alcune situazioni poteva fare di più e lo sa pure lui ma quando cambi allenatore e squadra non puoi pensare che in un mese sia tutto collaudato. La magia del calcio è questa: tutti ne parlano ma la teoria quando lascia campo alla pratica cambia il mondo. Ogni tanto serve una scintilla come è accaduto a Fonseca al Milan, altre volte serve tempo e lavoro per cercare di far assemblare al meglio una squadra. La vera Juventus non la vedremo prima di novembre e la squadra più gioca, tra campionato e Coppa, meglio è. Bisogna capire bene cosa vuole Thiago Motta e poi mettere tutto in pratica. A Vlahovic avevano fatto già il biglietto di via, poi segna due gol ed è tornato il bomber dei bomber. Nel week end è successo lo stesso a Lautaro Martinez. Non abbiamo equilibrio e non abbiamo pazienza. Ogni domenica cambiamo versione. La Juventus lotterà per lo scudetto fino alla fine… come insegna il motto bianconero. Se Fonseca si adegua realmente alla serie A anche il Milan resterà in corsa per il titolo e poi c’è il Napoli che può fare di nuovo male al Nord. In tutto ciò bisogna fare i conti con l’Inter. Inzaghi resta il favorito ma non vincerà già in Primavera. Quest’anno le motivazioni saranno importanti ma soprattutto, ad Appiano, si sono messi in testa realmente di voler arrivare fino in fondo alla Champions League e questo sogno, che ti piaccia o no, ti toglierà punti in campionato. Ci guadagna lo spettacolo. Avere una corsa a 3-4 per lo scudetto fa diventare tutto più bello. Thiago Motta ha fatto l’impresa a Bologna e adesso vuole far ripartire la storia della Juve. Prenderà degli scivoloni e subirà tante critiche ma a giugno si contano i cavalli e lui arriverà fino in fondo. La Juventus aveva bisogno di costruire dalle fondamenta. L’ha fatto e ha utilizzato le persone giuste. Ora serve calma, fare punti e migliorare in quei meccanismi che sono ancora da ingranare.
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