L’ex amministratore delegato dell’Inter, Ernesto Paolillo, ha rilasciato una intervista a SPORTITALIA, per parlare di alcuni temi caldi di casa nerazzurra. Dai giocatori in spolvero in questo periodo alle questioni tattiche della squadra di Inzaghi, fino all’attualità fuori dal campo di queste ultime ore.
Che sensazioni ha dopo la vittoria dell’Inter a Udine e prima della sfida di Champions contro la Stella Rossa?
“Sono molto ottimista perché vedo la squadra migliorare pian piano. Dimenticandoci di Monza e del derby, tutto il resto è assolutamente accettabile. Addirittura super la partita di Manchester. Se entrano con quel piglio, beh questa partita con la Stella Rossa può portare una vittoria importante”.
La vittoria di Inzaghi a Udine è stata anche quella di ritrovare Lautaro Martinez?
“Assolutamente sì, ma parliamoci chiaro: a tutti gli attaccanti capitano i periodi di blackout, lui era maggiormente giustificato dall’estate dove ha giocato e lavorato tanto. Che si sarebbe ripreso non era in dubbio per me, perché ha classe e quella non scompare”.
Frattesi è cresciuto al di là dei gol che ha sempre fatto?
“Molto. Credo, lo abbiamo visto in Nazionale, che sia un giocatore che sta diventando via via sempre più determinante. I giocatori del centrocampo sono quelli che fanno più lavori di tutti: è bello poter avere una rosa ampia dalla quale scegliere”.
La preoccupano i gol subiti?
“Sì, è da tanto che dico che secondo me il settore dove servivano i maggiori innesti fosse la difesa. Per l’età media alta: prima di tutto per un discorso di condizione che ci mette di più ad arrivare, poi perché di colpo può arrivare un calo. E’ arrivato Palacios che credo vedremo all’opera, speriamo bene”.
La preoccupa anche nell’ottica della lotta Scudetto?
“Quello che mi preoccupa sono le distrazioni improvvise che ci sono state anche a Udine, dove abbiamo rischiato anche il 3-3. Abbiamo preso due gol che si potevano assolutamente evitare. Nel derby su quel gol del 2-1 rossonero non eravamo sistemati benissimo per gli standard interisti”.
In Europa l’Inter a cosa punta?
“Mi auguro fortemente che, proprio perché in Europa questa squadra può puntare molto in alto, non ci sia da parte dei giocatori una predilezione e maggior attenzione per la Champions piuttosto che per il campionato. Sarebbe sbagliato. Il campionato sarà molto competitivo quest’anno, ci sono tante squadre che si sono rafforzate o con assetto diverso. Non sarà una passeggiata come l’anno scorso. Oltretutto la rosa dell’Inter è ampia e ce la può fare”.
Di Taremi che ne pensa?
“Può fare coppia sia con Lautaro che con Thuram, quindi facendoli respirare quando serve. Può fare la terza punta quando serve se il risultato richiede di recuperare. Riesce a dialogare con gli altri attaccanti molto bene. Sono ottimista perché penso sia l’attaccante che serviva”.
Che ne pensa di quanto successo fra le tifoserie di Inter e Milan stamattina con le relative intercettazioni che emergono? La preoccupano, da tifoso?
“E’ indubbio che tutto questo preoccupi. E’ altrettanto indubbio che questi rapporti fra tifoseria ed elementi del club ci siano dappertutto, non solo a Milano. La soluzione l’hanno trovata inglesi e tedeschi facendo stadi nuovi, così da ripulire le tifoserie. Se si fanno stadi da 50mila persone anziché 80mila si possono scegliere anche gli spettatori”.
Più facile a dirsi che a farsi in merito allo stadio nuovo…
“Questione che intristisce non soltanto il tifoso milanese, ma anche il cittadino milanese. Perché Milano merita che le proprie squadre giochino in stadi all’avanguardia, che possano sopravvivere 7 giorni su 7, offrendo una varietà di temi oltre al calcio che facciano vivere la città e che al tempo stesso portino soldi alla città e non solo alle squadre”.