Formula Uno, caos dopo l’ennesima battaglia legale: arriva la decisione definitiva, ecco come si è risolta una intricata vicenda
Quella 2024 è stata, fin qui, una stagione di Formula Uno più movimentata del previsto. E il finale si annuncia ancora più avvincente, con grande incertezza sui verdetti in pista. Le ultime sei gare saranno davvero al cardiopalma.
È sparita la Red Bull pigliatutto delle ultime stagioni, con una notevole crescita della concorrenza alle sue spalle, McLaren in testa, ma anche Ferrari e Mercedes si sono tolte le loro soddisfazioni. Verstappen è ancora in grado di confermarsi campione, ma non vince da addirittura otto gare e alle sue spalle Norris incombe. Mentre nel mondiale costruttori la McLaren sembra in grado ormai di prendere il largo.
Quanto accade in pista, comunque, è soltanto una parte del turbolento mondo dei motori, come gli appassionati sanno molto bene. Spesso e volentieri, a margine del Circus, non mancano contestazioni di ogni genere, di carattere tecnico e politico, con battaglie legali molto importanti, che possono cambiare il corso delle stagioni o comunque influire sulle singole scuderie in maniera piuttosto significativa.
Basti pensare, quest’anno, alle tensioni vissute dalla Red Bull per la vicenda Horner all’inizio dell’annata. Un qualcosa che in qualche modo ha comunque turbato la casa anglo-austriaca, che sembrava un monolite inscalfibile. Ma c’è un’altra battaglia legale che si è conclusa: ecco qual è stato il suo esito.
Haas, persa la causa contro Gunther Steiner: il tribunale da’ ragione all’ex team principal
Più nelle retrovie, di recente, ci sono state polemiche, eccome, per la separazione tra la Haas e l’ex team principal Gunther Steiner. La scuderia ha citato Steiner in tribunale, uscendo però sconfitta.
La Corte Federale del distretto della California, giudice competente a decidere in materia, infatti, ha dato torto alla Haas e ragione a Steiner riguardo alla pubblicazione del suo libro. Secondo Gene Haas, nel volume, dal titolo “Surviving to Drive”, Steiner avrebbe ottenuto profitti illeciti utilizzando il nome Haas. Non di questo avviso la corte, che ha sostenuto, nelle motivazioni della sua sentenza, come quello di Steiner fosse un racconto della sua esperienza in Formula Uno e come fosse inevitabile menzionare il nome Haas, in maniera non dissimile da molte altre biografie di carattere sportivo.
Non è finita qui, comunque, dato che c’è un’altra causa in corso tra le parti. Questa volta, è Steiner ad aver citato gli ex datori di lavoro per presunte spettanze arretrate relative al triennio 2021-2023. Ma da questo punto di vista, per la sentenza, occorrerà attendere il 2025.