Roger Federer torna a parlare della sua grande responsabilità di essere un esempio per tutto. Le sue dichiarazioni stupiscono
Un nome e cognome, Roger Federer, per descrivere appieno il significato della parola tennis. Grazie alle gesta dello svizzero, vincitore di 20 Slam in oltre venti anni di attività, il tennis ha assunto quella rilevanza globale che prima aveva solo toccato e che poi è proseguita con altri campioni.
Il campione svizzero, protagonista di match indimenticabili contro Rafa Nadal e Novak Djokovic, entrambi ancora in attività, ha assistito da spettatore alla Laver Cup che si è appena conclusa a Berlino con la vittoria del team Europe grazie alla vittoria decisiva di Carlos Alcaraz contro Taylor Fritz.
Di questa competizione molto importante, Federer è stato uno degli ideatori nel 2017 assieme al suo storico manager Tony Godsick. E di conseguenza non può che essere lui il padrino di questo grande appuntamento che avvia, di fatto, l’ultima parte della stagione tennistica.
Federer, ecco cosa gli dà fastidio
A due anni di distanza dall’addio definitivo al tennis, la sua mancanza si sta facendo sentire. È vero che in questo momento stanno emergendo i profili di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, rispettivamente classe 2001 e 2003 ma, al contempo, è impossibile non rilevare un minimo di nostalgia quando si sente nominare il nome dello svizzero.
Il tempo passa per tutti, anche per i grandi campioni che hanno fatto la storia. A Berlino, a margine dei match di Laver Cup, l’ex tennista di Basilea ha parlato anche del modo con cui sta affrontando la vita al di fuori del tennis, affermando che quando può non vede l’ora di assistere dalla tribuna a qualche torneo.
“Sono riuscito ad accettare il ritiro e mi sento ancora di questo mondo quando presenzio a tornei di tennis“, ha ribadito Federer che, proprio nell’edizione della Laver Cup 2022, diede addio al tennis accompagnato dai rivali Nadal e Djokovic. Lo svizzero, però, non si sente diverso dagli altri, o comunque una persona speciale nonostante il palmares astronomico.
E ammette al contempo di provare un minimo di fastidio quando gli chiedono il motivo per cui presenza ancora ai tornei di tennis: “Mi dà fastidio quando mi chiedono cosa ci faccio qui e sentendo parlare in questo modo ti viene da dire ‘Non tornerò mai più’. Sono felice di potermi sentire ancora a mio agio nell’ambiente tennistico“, ha concluso l’ex numero uno svizzero, protagonista recentemente anche del documentario “Gli ultimi dodici giorni” (visibile su Amazon Prime Video) che racconta i momenti che hanno preceduto il suo ritiro.