Improvviso e nuovo straziante lutto nel mondo del calcio italiano. Nessuno riesce a crederci: ecco i dettagli
Sono giorni neri questi per il calcio italiano che sta perdendo diverse figure di riferimento. Stanno venendo a mancare alcuni esponenti di spicco che in un modo o nell’altro si sono legati al pallone nostrano nel corso degli anni. Tanti gli uomini che stiamo piangendo, a partire dalla Juve davvero scossa dalle ultime notizie.
L’esempio più grande è stato Totò Schillaci, venuto a mancare solo qualche giorno fa a causa di quel brutto tumore che lo aveva ormai debilitato da tempo. L’eroe delle “Notti Magiche” è stato celebrato a dovere ma nessuno ancora si capacita della sua dipartita a soli 59 anni. Lutto funesto, ricordato nel weekend dal minuto di raccoglimento in tutte le gare disputate nel calcio professionistico italiano.
Nuovo lutto per il calcio italiano, Juve scossa
Non solo Schillaci però. La Sicilia piange un altro nome di spicco. Negli ultimi giorni c’è stata la dipartita anche di altri grandi nomi. Come ad esempio il giornalista Salvatore Lo Presti, da tutti chiamato Totò, spentosi all’età di 84 anni. Una notizia tremenda per l’intero movimento del giornalismo italiano. Il noto collega era legato in un certo senso alla Juve.
Siciliano, era nato a Marsala, si trasferì a Torino per nei primi anni ’70 per seguire da vicino la Juventus di Trapattoni e Boniperti. Fu infatti a lungo uno dei giornalisti più vicini alle vicende bianconere di quell’epoca, raccontando le imprese di una squadra diventata unica nonché vincente. Ha scritto per tutti i grandi giornali sportivi italiani, abbiamo letto la sua firma praticamente ovunque.
Dal ‘Corriere dello Sport’ a ‘Tuttosport’, passando per Stadio e finendo con la ‘Gazzetta dello Sport’ dove fu caporedattore della sezione calcio dal 1989 al 2022, quando andò in pensione. Uno dei primi a riuscire a scrivere per tutti i principali quotidiani sportivi italiani. Inoltre aveva ideato e redatto per primo l’Almanacco del calcio mondiale, sul finire degli anni ’80.
L’USSI subalpina lo ha ricordato con alcune emozionanti righe: “Penna finissima, narratore sublime, competente a livello tecnico come pochi. Totò era un punto di riferimento e un maestro, umile, disponibile, educato, ironico ma impeccabile quando doveva esaminare tecnica e tattica di una squadra, un campione, un allenatore”.
Se ne va quindi un pezzo importante del movimento sportivo nostrano.