Una squadra che ha vinto 6 delle ultime 7 edizioni della Premier League, comprese le ultime 4 di fila. Una squadra che ha già vinto 4 match consecutivi e che ha un attaccante, Erling Haaland, capace di segnare più di 2 reti a partita di media in questo avvio (9 reti in 4 partite).
Eppure l’Inter deve crederci, questa sera contro il Manchester City, perché la squadra di Guardiola ha mostrato qualche limite in questo avvio. Vuoi per una forma ancora da trovare in pieno, vuoi perché in questa prima fase ci sono state più distrazioni ancora da registrare, ma il match giocato contro il Brentford sabato è emblematico. Rete avversaria dopo 23 secondi su pasticcio di Stones ed Ederson. Poi 3 occasioni nitide in 10 minuti e mezz’ora giocata alla pari. Infine una partita tenuta comunque in bilico fino alla fine, con un’altra occasione chiara di pareggiare i conti negli ultimi minuti.
La difesa del City qualcosa sta concedendo a tutti queste prime settimane. Il gioco non è ancora decollato e sicuramente è questione di tempo prima che ciò accada, ma tant’è. Il Brentford ha messo a nudo alcuni limiti, ma non ha avuto la forza di portare a casa punti agli avversari. Chi lo sa però che magari Lautaro e Thuram non riusciranno ad essere più cattivi e cinici dei britannici, qualora dovessero avere delle occasioni da rete per indirizzare la sfida?
Coraggio, intensità, attenzione ai dettagli e concentrazione saranno dunque le chiavi per farcela. Perché almeno per ora il Manchester City non è ancora una macchina perfetta, pure se i numeri dicono che meglio era difficile partire. E chissà che Acerbi non tiri fuori una prestazione formato-Istanbul per arginare quell’Haaland che ha già saputo fermare in passato…