E’ arrivata nel corso della mattinata una notizia che ha del clamoroso: Daniele De Rossi esonerato dal ruolo di allenatore della Roma. Clamoroso non tanto per il rendimento dei giallorossi in questo avvio di campionato, sicuramente non all’altezza delle aspettative fino a qui, quanto per il fatto che questa decisione arrivi dopo appena 4 giornate. Il tutto quando soltanto lo scorso giugno lo stesso De Rossi aveva firmato 3 anni di contratto rinnovando il proprio rapporto con i capitolini.
In esclusiva per Sportitalia è intervenuto Ezio Sella per commentare la notizia.
E’ arrivata la notizia della morte di un’icona del calcio italiano: Totò Schillaci.
“L’ho sentita alla radio mentre ero in macchina e mi è dispiaciuto tanto ascoltarla. A parte per il giocatore che è stato, ma soprattutto per la persona, che ho avuto l’occasione di conoscere a Palermo. Davvero mi dispiace molto e mando un pensiero alla sua famiglia”.
In questa mattinata è arrivata anche la notizia della cacciata di De Rossi dalla Roma. Che ne pensa di questa decisione?
“E’ stata una decisione inaspettata, non mi aspettavo che potesse essere esonerato dopo appena 4 partite”.
Lo avrebbe tenuto?
“Gli avrei dato più tempo. Daniele è in gamba, competente. Ha le qualità per fare l’allenatore ed ero convinto che sicuramente avrebbe trovato le soluzioni giuste per iniziare a mettere la Roma sulla strada giusta. Spiace molto, però purtroppo questo è il calcio. Va tutto via in fretta, vola. Soprattutto in Italia si verificano in maniera frequente situazioni simili e vengono mandati via allenatori così, in fretta”.
Paga solo i risultati?
“E’ vero che i risultati inizialmente non sono stati quelli che si aspettava la società. Soprattutto per le squadre incontrate in campionato, però sono arrivati diversi giocatori all’ultimo momento e magari sono fuori condizione, poi ci sono stati alcuni infortuni e vicende che hanno destabilizzato un pochino l’ambiente. Penso a Dybala che prima doveva andare in Arabia e poi non è più andato. Quindi che ti devo dire? Mi dispiace”.
Il mercato poi era stato fatto, pare, in sintonia con l’allenatore. Questa scelta potrebbe essere un autogol in tal senso?
“Sicuramente anche questo aspetto è vero. Credo poi che i Friedkin abbiano puntato sia su Daniele che su Ghisolfi, quindi a questo punto immagino rischi pure lui. Perché il mercato è stato fatto anche da lui, non credo che sia stato fatto dai Friedkin. A questo punto sarebbe più giusto che Ghisolfi desse le dimissioni se loro ritengono che il problema siano stati degli acquisti sbagliati”.
Ci sono liberi Allegri, Pioli (anche se è vicino all’Arabia), poi all’estero profili come Tuchel. Che profilo si aspetta venga valutato ora?
“Adesso staranno valutando il profilo di un allenatore che possa soprattutto adattarsi a quelle che sono le loro idee ed a quelle che sono le potenzialità della squadra, le caratteristiche dei giocatori”.
Il valore della rosa della Roma qual è? A quali obiettivi dovrebbe puntare?
“La Roma ha una buona squadra. È chiaro che non stiamo parlando di una Roma ai livelli di Juventus, Inter o Napoli, rispetto a queste squadre è un gradino sotto. Però credo che con il lavoro quotidiano e con il tempo sicuramente si potrà tirare fuori qualcosa di buono. La società vorrà puntare a rientrare in Champions, però credo che con questa rosa la Roma faccia fatica”.
Che ne pensa di Dovbyk?
“Non voglio esprimere un giudizio su questo giocatore, nel senso che sono passate solo quattro partite. E’ appena arrivato, non lo vedo ancora in condizioni fisiche ottimali, fa ancora fa fatica a muoversi ed è un po’ legnoso ora, quindi dare un giudizio ora sarebbe sbagliato. Ha fatto molti gol in Spagna e non è facile, in una squadra come il Girona”.