Calcio

L’attesa di Thiago. Una rifondazione ha bisogno di tempo. Fonseca vola sulla A4 per Venezia. A sinistra si va a Liverpool

Due partite senza segnare e i paragoni con Allegri che scomodano la filosofia di Thiago Motta e mettono dubbi sul lavoro di Giuntoli. Giustamente il calcio è fatto di risultati. Poco conta che siamo a settembre, dicembre o aprile. Se guidi la Juventus devi vincere, devi farlo bene e anche subito. Thiago Motta sapeva che non sarebbe stata una passeggiata. Allenare il Bologna è un conto, la Juve un altro. Puoi pareggiare con la Roma ma non puoi pareggiare ad Empoli. Puoi fare una partita senza segnare ma se sei la Juventus non puoi farne due senza fare gol. Tutto vero e tutto giusto ma ricordiamoci che il calcio è comunque programmazione e strategia. Se cambi allenatore e squadra, in due mesi, devi mettere in preventivo che ci voglia tempo per assemblare tutto il pacchetto. La squadra non sempre è viva, a volte si perde e altre pecca di inesperienza. Si vede a distanza chilometrica che questa squadra è ancora un cantiere ma bisogna velocizzare i tempi per fare in modo che i risultati arrivino anche senza la prestazione. La differenza è tutta qui: bisogna fare punti anche se il gioco, per ora, non è quello che vorresti. Thiago Motta era partito bene e sicuramente continuerà a fare bene ma questi due intoppi servono per portare tutti nuovamente alla realtà. Stesso discorso a Bologna e Firenze. Sono arrivati Italiano e Palladino, due buoni allenatori ma anche a loro servirà tempo per incidere. Oggi sembrano tutti scarsi e incapaci. Il tempo dirà se le società hanno sbagliato scelta o semplicemente occorre tanta pazienza. Forse troppa.

Il Milan sulla A4 per Venezia ottiene le prime soddisfazioni. 4 gol contro una squadra che si dimentica sempre la fase difensiva e mostra, per mezz’ora, qualcosa di buono in fase di possesso. Se Di Francesco crede di salvarsi giocando in quel modo non riuscirà a salvare mezza squadra. Per fare quello che vuole Di Francesco deve allenare City, Real o Barcellona no Cagliari, Verona, Frosinone e Venezia. L’equivoco dei continui fallimenti di Di Francesco è proprio lì. Nel frattempo Fonseca si gode la prima gioia. Relativa per la qualità infima dell’avversario ma sicuramente ti apre la mente in vista delle gare di domani con il Liverpool e di domenica il derby con l’Inter. Questo è il calcio. Se svolta con Champions e Derby partirà la nuova stagione rossonera. Se sarà un flop nelle prossime due, la vittoria di sabato con il Venezia non sarà altro che etichettata con il valore di un’amichevole del giovedì. Qualcosa di buono si è visto ma certamente non fa testo per come il Milan dovrà presentarsi in Europa. I rossoneri devono ritrovare equilibrio ma anche solidità difensiva. Fonseca non è uno sprovveduto ma deve calarsi nella parte e deve capire che allenare il Milan ti dà delle responsabilità importanti. Il suo gioco è bello e spettacolare ma non ha il tempo per farlo assimilare. Quindi mentre allena deve fare punti altrimenti non avrà il tempo di arrivare a far rendere la squadra con le sue idee. Sarà una settimana di fuoco per il diavolo. La partenza è stata un disastro, sabato con il Venezia ci hanno messo una pezza ma capiremo solo domenica sera se abbiamo alzato il tappeto e nascosto la polvere o davvero durante la sosta Fonseca è riuscito a fare le pulizie di inizio anno.

Michele Criscitiello

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