Il vincitore di due Grandi Slam in questo 2024 si trova di fronte a un bivio: tra riposo e voglia di vincere, tutti i dubbi del campione spagnolo
Carlos Alcaraz è uno dei migliori atleti del mondo. Un fenomeno del tennis che divide lo scettro assieme all’amico e rivale Jannik Sinner. Lo spagnolo è reduce da una stagione straordinaria sotto tutti i punti di vista. Due sono stati i trofei del Grande Slam alzati al cielo, Wimbledon e Roland Garros. Pochi altri tennisti, del presente e del passato, sono riusciti a nemmeno 22 anni a vincere quattro Slam.
Ma anche un campione del suo calibro necessita ogni tanto di riposo, di ricaricare le batterie, perché gli impegni in giro per il mondo sono tanti e le pressioni non sono da meno, specialmente quando possiedi l’aura del predestinato sin dalla giovanissima età. Al momento, Alcaraz si trova assieme ai suoi connazionali per permettere alla Spagna di arrivare alle Final 8 della Coppa Davis di Malaga nel migliore dei modi; al contempo, però, il numero tre al mondo riflette sulla necessità di prendersi delle pause prima di affrontare i grandi tornei.
L’estate 2024 dello spagnolo di Murcia è cominciata piuttosto bene, vincendo appunto Roland Garros e Wimbledon, oltre alla medaglia d’argento alle sue prime Olimpiadi. Tuttavia, non sono mancate le difficoltà e i momenti critici, come le sconfitte a Cincinnati e agli Us Open, torneo che intendeva affrontare al meglio onorando la vittoria del 2022.
In particolare, nel torneo della Grande Mela, si sono visti tutti i limiti mentali del campione: dopo aver perso contro l’olandese Botic van de Zandschlup, ha scaricato tutta la sua rabbia in campo. La fatica accumulata a Parigi ha evidentemente giocato un brutto scherzo e per questo ci si chiede se lo spagnolo sarà in grado di arrivare lucido alle finals Atp di Torino. Cosa molto probabile, ma non certa guardando gli ultimi tornei di agosto e inizio settembre.
I dilemmi del giovanissimo spagnolo sembrano del tutto evidenti: occorre trovare un minimo di equilibrio tra lavoro in campo e riposo, in modo tale da distribuire meglio le energie ed evitare momenti di troppa pressione.
Alcaraz, ad appena 21 anni, si trova quasi obbligato a lavorare a stretto contatto col suo team più sulla testa che sulla preparazione fisica, proprio per evitare situazioni come quelle viste negli Stati Uniti tra fine agosto e inizio settembre. Questo è l’unico modo per puntare al primo posto della classifica Atp e ad una costanza di rendimento maggiore.
Alcaraz è quindi al bivio: da una parte la voglia sempre di competere in campo e dall’altra la necessità di gestirsi.
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