Davide Frattesi spinge, eccome se spinge. 2 gol in 2 partite in Nazionale, uno a Parigi contro la Francia , l’altro a Budapest, contro Israele. Già un assist nelle prime tre uscite con l’Inter, decisivo per strappare il primo punto nella complicata trasferta di Marassi a Genova, all’esordio dei nerazzurri in campionato.
Nei due impegni degli Azzurri, data anche l’assenza di Nicolò Barella (fermo per l’operazione al setto nasale), Frattesi ha giocato titolare ed ha mostrato con i fatti che un anno all’Inter gli è servito per crescere sotto tanti aspetti, non solo quello realizzativo. Dalla partecipazione alla manovra, ai movimenti giusti per occupare il campo in fase di non possesso. Con l’Inter si è dovuto invece accontentare di alzarsi dalla panchina in tutte e 3 le partite.
Non che sia un problema per la sua verve sottoporta. Lo scorso anno ben 8 gol per lui in 42 presenze, alla prima in una grande squadra dopo il trasferimento dal Sassuolo. Oltre a 7 assist. Delle 8 reti, soltanto due sono arrivate dopo essere partito dal primo minuto di gioco in campo.
Certo, di questo passo il suo nome è destinato a far discutere e creare sempre più problemi, piacevoli s’intende, a Inzaghi e Spalletti. Il problema è uno: davanti a lui Barella non è certo uno facile da togliere dal campo. E l’Atalanta ne sa qualcosa. Al momento rimane l’arma segreta preferita di Inter e Nazionale, anche se chi gli sta davanti sente il fiato sul collo ad ogni suo inserimento in area.
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