In un momento magico per Jannik Sinner, c’è un traguardo che però l’azzurro non potrà raggiungere: arriva l’annuncio
Due vittorie in tornei del Grande Slam, tre Masters 1000, un trionfo in Coppa Davis, numero uno del mondo nel ranking ATP da 14 settimane e presumibilmente ancora piuttosto a lungo. Il palmares di Jannik Sinner a 23 anni è già da urlo, e la sensazione è che si sia solamente all’inizio di una autentica leggenda.
Da poco più di un anno, Sinner, nella sua scalata, ha messo le marce alte e sembra davvero inarrestabile. L’altoatesino si sta spingendo là dove nessun italiano nel mondo della racchetta era mai giunto e vuole a questo punto esplorare sempre nuovi confini, ammesso che ci siano. Agli US Open, il fenomeno italiano ha dato spettacolo, mostrando una grande superiorità.
Anniversari annichiliti e un successo pienamente meritato, che lo proietta sempre più in alto. Dopo il trionfo a New York, Sinner quasi certamente arriverà a fine 2024 con il titolo di numero uno. E la consegna del relativo trofeo alle ATP Finals di Torino, tra qualche mese, potrebbe essere un altro momento storico per tutto lo sport italiano.
Un Sinner che dunque si appresta a tritare record su record per quanto riguarda il tennis nostrano ed entrare sempre più nel novero dei grandissimi a livello globale. Ma c’è un traguardo che purtroppo non potrà raggiungere.
In un finale di stagione che si annuncia assai intenso, Sinner non parteciperà alla fase preliminare di Coppa Davis. Esentato, come Musetti, dal capitano Volandri, in maniera concordata, per recuperare le energie dopo un periodo denso di impegni. Ma anche se le giocasse tutte, non potrebbe battere un record detenuto da Nicola Pietrangeli.
Lo storico tennista ed ex capitano azzurro di Davis infatti ha il primato di presenze per la nostra nazionale in quella manifestazione, con 110 gare disputate in singolare e 54 in doppio. Un record di cui Pietrangeli va molto orgoglioso.
All’agenzia di stampa ‘Adnkronos’, ha spiegato: “Potrà togliersi ancora molte soddisfazioni, ormai è il migliore di tutti. Solo Alcaraz potrà impensierirlo nei prossimi anni. Ci saranno tanti record che batterà, ma non potrà togliermi quello del record di presenze e di vittorie in Coppa Davis, anche perché rispetto al passato si giocano molte meno partite. Non sono invidioso di lui come dicono, anzi, gli auguro il meglio”. C’è spazio però per una piccola stoccata: “L’unico appunto che gli faccio è che io avrei fatto di tutto per andare alle Olimpiadi, al posto suo”.
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