5 minuti in 3 giornate, nel finale di gara contro l’Hellas Verona: l’inizio di campionato del capitano Danilo con la Juventus non è stato quello che si poteva pensare a bocce ferme, in estate. Che continua ad essere un giocatore tenuto in considerazione dalla Nazionale brasiliana. Dopo la sfida vinta 1 a 0 contro l’Ecuador, ha detto: “Giocare in Nazionale è motivo di grande orgoglio: sono qui da 13 anni, mi sento bene fisicamente e mentalmente e finché sono così, e vogliono che stia qui, difenderò la maglia con le unghie e con i denti”.
Danilo insomma continua ad essere ed a sentirsi leader, ma il suo caso è sicuramente anche un modo per Thiago Motta per mandare un segnale a tutti quanti. Se un giocatore come lui e con il suo curriculum, l’unico della rosa bianconera a sapere cosa significhi vincere una Champions League, può finire in panchina ed ai margini, figuriamoci tutti gli altri.
L’ex Manchester City paga una condizione ancora non ottimale rispetto ad alcuni compagni, con l’affermazione sulla fascia destra di Savona, una delle sorprese in questa prima fase di stagione. Fra l’altro, nei 5 minuti che ha giocato, Thiago Motta lo ha schierato come difensore centrale, come alternativa a Gatti dunque, più che in fascia. Le richieste nel nuovo ciclo targato Motta sono differenti, così come differenti potranno essere le gerarchie. Un messaggio che a Torino sta arrivando forte e chiaro.