Per Matteo Berrettini può cambiare tutto nel ranking Atp. Ecco la situazione che può favorire (e non poco) l’azzurro
Un’estate dai due volti per Matteo Berrettini. Dopo lo stop di maggio che gli ha fatto saltare il Roland Garros e gli Internazionali d’Italia, il tennista azzurro è tornato in campo sulla sua superficie prediletta, l’erba, centrando una finale a Stoccarda, persa contro Jack Draper.
Archiviata l’onorevole sconfitta con Sinner al secondo turno di Wimbledon, Berrettini è stato protagonista dei tornei estivi sul rosso, centrando una doppietta ravvicinata a Gstaad e Ktizbuhel che gli ha permesso di recuperare numerose posizioni nel ranking Atp. Dall’ottantesimo posto, Matteo è tornato in top 40 con ambizione di rientrare tra le teste di serie allo Us Open.
Una prospettiva quest’ultima vanificata dalla mancata partecipazione a Montreal e dal ko iniziale a Cincinnati contro Rune. A Flushing Meadows, Berrettini ha superato il primo turno con Ramos prima del ko contro Taylor Fritz, semifinalista nel torneo. Us Open che rappresentano una tappa spartiacque soprattutto per quanto riguarda la situazione in classifica del tennista romano. Di seguito, vi spieghiamo il motivo.
Berrettini, in classifica ora può cambiare tutto
Un anno fa, proprio allo Us Open, Berrettini si è infortunato alla caviglia durante il match di secondo turno contro Rinderknech. Una lesione ai legamenti che, unita ad altri successivi malanni, ha costretto l’azzurro a ben 7 mesi di stop prima del rientro, a marzo, al Challenger di Phoenix.
La lunga assenza di Berrettini potrebbe ora influire, e non poco, sul suo ranking. D’ora in poi, infatti, Matteo non ha alcun punto da difendere. Gli basta, di fatto, vincere e avanzare nei vari tornei per guadagnare, di conseguenza, posizioni in classifica e raggiungere quello che è il suo obiettivo dichiarato ovvero un posto tra i primi 32 a fine anno per far parte delle teste di serie all’Australian Open.
Berrettini dovrebbe tornare in campo nell’Atp 250 di Hangzhou, in Cina, in programma a partire dal 16 settembre. Non sappiamo, al momento, i tornei in cui sarà impegnato successivamente con Pechino e Shanghai main event dello swing asiatico prima del ritorno in Europa con i tornei sul veloce indoor che culmineranno con il Masters di Bercy.
La situazione di Berrettini almeno a livello di ranking, paradossalmente, è “migliore” di quella di Sinner. Dopo lo Us Open, Jannik comincia la difesa dei punti ottenuti un anno fa. Sono tanti già a partire dall’autunno con le vittorie da confermare a Pechino, Vienna e la finale raggiunta alle Finals di Torino.