A guidare il gruppo nella fase davvero calda del torneo è Stephen Song. Il professionista statunitense, vincitore di un titolo WSOP nel 2019 e 57° nel Main Event di quest’anno, ha accumulato 4.130.000 chips, lasciandosi alle spalle il connazionale, specialista di high roller, David Coleman (3,9 milioni). Terza posizione (3.450.000) per il britannico Harry Lodge. La top 10 si presenta alla fine del Day4 si presenta così:
Song ha condotto una gara equilibrata, senza oscillazioni eccessive a livello di stack. Tuttavia, la mano che lo ha proiettato nelle zone altissime del chipcount è stata uno scoppio clamoroso. L’azione si svolge tutta preflop, con la forbet all-in di Song e il call di Sindre Hansen. Allo showdown, l’americano mostra una coppia di Jack, dominata dai Kappa del norvegese. Le prime quattro carte non modificano la situazione, poi al river si materializza il J♦ che fa settare Song ed elimina Hansen.
Coleman, invece, ha avuto un rush finale pazzesco. Nell’ultima ora del Day4, il grinder ha incassato quasi 3 milioni di chips. La botta più pesante è quella che l’americano ha rifilato a Jonathan Elfa Sanvicens. Il player di Andorra tribetta leggero preflop con Q♠Q♦ sull’apertura di Coleman e il successivo call di Nick Palma. Arriva solo il call del primo che ha una coppia di 3. Il flop 9♣3♦2♠ porta avanti Coleman – set di 3 – che prima esce puntando e poi chiama sul raise di Elfa Sanvicens. Sul turn 6♥ i due finiscono ai resti e il 2♥ consegna il mega piatto a David Coleman.
Il 10° posto del chipcount appartiene a Rania Nasreddine che se l’è conquistato con le unghie ma ancora di più grazie alle sue skills di ottima giocatrice. Dopo essere stata a lungo nella top 5, l’avvocatessa americana è incappata in un cooler pesantissimo contro il cinese Jianwei Lin: QQ vs AA e nessun miracolo dal board. Il suo stack è crollato a 10bb ma, un colpo dopo l’altro, Rania Nasreddine è riuscita a ricostruirlo. Ha realizzato subito un double-up, poi ha eliminato due avversari e infine è arrivata la giocata-capolavoro.