Non un momento esaltante per Novak Djokovic. Nonostante la vittoria alle Olimpiadi, c’è un aspetto importante da sottolineare
Novak Djokovic non sta vivendo un momento indimenticabile. Su questo concordano anche i tifosi più accaniti dell’implacabile tennista serbo. È vero, quest’anno, sarà ricordato da Noleper aver vinto finalmente, dopo quattro tentativi, una medaglia d’oro alle Olimpiadi, una soddisfazione immensa per lui e per il popolo serbo che lo supporta incondizionatamente.
Ma se andiamo a scandagliare questa stagione, a osservarla attentamente, appare giusto constatare che sia una delle sue peggiori in assoluto. Niente vittorie nei Grande Slam e nessun titolo Atp. Non capitava da anni e forse la causa di questo declino è da collegarsi a un’età piuttosto avanzata (altri celebri tennisti, alla sua età avevano, già appeso la racchetta al chiodo) e a una condizione fisica non eccellente che ha subito un altro contraccolpo dopo l’operazione al ginocchio.
Novak Djokovic, periodo da incubo: non capitava dal 2017
Dobbiamo tornare indietro nel tempo, nel 2017, per vedere un Novak Djokovic in tale difficoltà. Anche in quell’anno, infatti, il tennista serbo non riuscì a trionfare in nessuno dei quattro Slam della stagione. Una vera e proprio anomalia per un campione del suo livello.
Eppure, questa è la verità. Nel 2017, uscì senza vittorie da tornei come Roland Garros e Wimbledon. Nel 2024, invece, ha dovuto fare i conti con diversi problemi fisici, come quelli sperimentati a Parigi poco prima della decisione di ritirarsi.
Agli Us Open la musica non è affatto cambiata, anzi è del tutto peggiorata, anche se in questo caso il serbo proveniva da uno sforzo, come quello delle Olimpiadi, che lo ha prosciugato a livello fisico oltre che mentale (non a caso, anche Lorenzo Musetti e Carlos Alcaraz sono stati eliminati inaspettatamente).
“Uno dei peggiori livelli di tennis a cui abbia mai giocato“, aveva detto a margine del ko contro l’australiano Alexei Popyrin. “Il livello di servizio è stato invece il peggiore assoluto se giochi in una superficie veloce“. Djokovic ha fatto mea culpa, lodando al contempo l’avversario in modo molto sincero. In cuor suo sa che più di così non poteva fare. Vedremo se l’anno prossimo, il 2025, saprà riscattarsi alla sua maniera.
Intanto, Nole è atteso dall’immediato ritorno in campo. L’ex numero uno del mondo disputerà lo spareggio di Coppa Davis tra Serbia e Grecia, in programma la prossima settimana a Belgrado sul veloce indoor.