3 punti in 3 partite e una qualificazione in Conference League mai così sofferta. In casa Fiorentina è giunta l’ora di fare un primo ma fondamentale bilancio della nuova era Palladino. Una Fiorentina che si è completata solo nell’ultimo giorno di mercato e che rispetto a praticamente tutte le amichevoli è stata stravolta. Una squadra che ancora fatica a ritrovarsi in campo con i dettami tattici di Palladino ancora non assimilati che andranno messi a regime in questa pausa nazionali.
Fiorentina, tanto carattere ma poco altro
Una formazione completamente rivoltata rispetto a quella dell’era Italiano. Che ha però dimostrato di non mollare mai. Le rimonte contro Puskas Academia, Parma e Monza unite alla straordinaria resistenza in 9 contro 11 alla Pancho Arena. Sono state un grande segnale. Una squadra che ha già scoperto alcuni singoli in primis Moise Kean che con 3 gol pesantissimi in 5 partite si è presentato come quel centravanti che tanto è mancato dal post-Vlahovic. Non solo Kean perché anche De Gea, decisivo in Europa e Robin Gosens si sono già presentati al pubblico del Franchi. Fiorentina quindi che in attesa di Gudmundsson e con un Colpani che ancora si deve sbloccare, può provare a guardare il bicchiere mezzo pieno, al netto delle solite sviste difensive. Il match con l’Atalanta alla ripresa sarà poi la perfetta occasione per testare la prima vera Fiorentina di Palladino….