La frustrazione monta tra le scuderie di MotoGP: Ducati sotto tiro. C’è subito l’immediata replica
La stagione 2024 del MotoGP è segnata da un crescente malcontento tra tante scuderie e piloti, un sentimento alimentato dalla supremazia sempre più schiacciante della Ducati. Il team di Borgo Panigale ha continuato a dominare la scena, con i suoi piloti che occupano costantemente le posizioni di vertice nelle classifiche. Un risultato che non solo ha oscurato gli sforzi delle altre case motociclistiche, ma ha anche creato un clima di tensione e competizione esasperata all’interno del paddock.
Piloti del calibro di Aleix Espargaró, Joan Mir, Brad Binder, Fabio Quartararo e il giovane talento Pedro Acosta hanno recentemente espresso, con toni sempre più accesi, la loro frustrazione nei confronti di una Ducati che appare irraggiungibile. La crescente disparità tra le prestazioni della Ducati e quelle delle altre scuderie, incluse KTM e Aprilia, ha scatenato non solo un dibattito acceso, ma anche azioni che potrebbero trasformare questa tensione in una vera e propria ‘guerra’ tra scuderie.
Il culmine di questa frustrazione diffusa è esploso in un episodio di ‘spionaggio’, così definito da ‘Don Balon’, che ha scosso profondamente la Ducati. A margine del Gran Premio d’Austria, alcuni meccanici del team Aprilia sono stati sorpresi a riprendere e fotografare la GP23 di Marco Bezzecchi all’interno del box Ducati. Le immagini mostrano chiaramente come la moto sia stata studiata di nascosto. La GP23, moto che si sta rivelando una delle più competitive della griglia, è stata oggetto di attenzioni non richieste da parte del team rivale, provocando l’ira di Davide Tardozzi e dell’intero staff Ducati.
La notizia ha suscitato una reazione furiosa da parte della squadra di Borgo Panigale che ritiene quanto compiuto da un ragazzo con polo Aprilia un comportamento inaccettabile e antitetico ai valori sportivi.
MotoGp, la ‘guerra’ tra scuderie è solo all’inizio?
Il misfatto ha sollevato interrogativi sulle possibili conseguenze che potrebbero derivare da questo episodio. Nel paddock si parla già di una ‘guerra’ tra scuderie, con il rischio che altri team possano ricorrere a pratiche simili per cercare di colmare il divario tecnico con la Ducati. Il parallelo con i casi di spionaggio che hanno segnato la storia della Formula 1 è inevitabile, e la possibilità che questo episodio possa sfociare in ripercussioni non è da escludere.
L’episodio di spionaggio non ha fatto altro che amplificare il già teso clima all’interno del paddock. Anche Marco Bezzecchi, pilota del team VR46 di Valentino Rossi, ha espresso il proprio disappunto.
Mentre si attende di capire se ci saranno ripercussioni per l’accaduto, è chiaro che l’episodio accaduto in Austria ha segnato un immarcescibile punto di svolta nelle dinamiche di competizione della MotoGP. Con una Ducati sempre più forte e una concorrenza che sembra disposta a tutto pur di recuperare terreno, il rischio è che questa tensione sfoci in ulteriori episodi controversi, mettendo a repentaglio lo spirito sportivo che dovrebbe contraddistinguere il campionato.
Se la frustrazione delle scuderie rivali non troverà presto un canale di sfogo legittimo, il rischio è che la MotoGP possa diventare il teatro di una vera e propria ‘guerra’ tra team, con conseguenze difficilmente prevedibili per il futuro della competizione.