Siamo alle solite, insopportabili, questioni nord-sud persino sulla definizione positiva o negativa del mercato, a seconda delle latitudini e in ragione della stampa che se ne occupa. Il giudizio dello scrittore Maurizio De Giovanni su Fb lascia semplicemente esterrefatti. Dopo un inizio di commento normalissimo: “…il Napoli acquista otto calciatori di grandissimo livello; compra peraltro da squadre come Benfica, Chelsea, Real Madrid, Brighton e Manchester United, calciatori di consolidata dimensione, tutti nazionali e di grande esperienza internazionale…” E via discorrendo elogiando i vari acquisti. Tutto verissimo, ma aspettiamo, come avviene per tutti, di capire l’impatto che avranno in campo. In attesa di ciò, De Giovanni produce, invece, il suo lampo di sdegno contro coloro che solitamente lo esaltano. “Quando c’è stato da criticare abbiamo criticato – prosegue lo scrittore – anche ad alta voce (la questione Brescianini è e rimane molto mal gestita), ma il fatto che oggi la stampa di matrice nordista e molta televisione specialistica parlino solo della questione Osimhen come di un fallimento gestionale mi disgusta, francamente.
Da tifoso sono felice da tutti i punti di vista. Tecnico e anche di principio. Questa è una società forte, che ha una squadra fortissima. Alla faccia vostra.
Forza Napoli sempre”. Sorvoliamo sullo scivolamento di stile, qui scrive un tifoso, ma al signor De Giovanni, portato solitamente su un palmo di mano dalla stampa nordista (e quale sarebbe?), che lo ospita ovunque, sui giornali e in tv, perché disturba come venga trattato il caso Osimhen? Insomma non si può criticare nulla del Napoli? Il mercato è buono, quindi chissenefrega del resto. Con tanti saluti alla grana Osimhen che rischia di rimanere a Napoli con un contratto faraonico dopo aver sbandierato ai quattro venti la sua cessione. A parte che nessun giornale o tv “specializzata” ne ha fatto drammi, ci risulta strano che una persona che professi libertà ai quattro venti su qualsiasi argomento sia “disgustata” dalla semplice lettura di un fatto di cronaca di cui è impossibile non discutere fosse solo per le cifre stellari che accompagnano l’affare. Da oltre quarant’anni abbiamo visto di tutto fra tifosi eccellenti e meno eccellenti ma non si può deformare la realtà nel nome della propria passione. De Giovanni lasci stare i mezzi di comunicazione che fanno benissimo il proprio mestiere riportando la cronaca dei fatti accompagnata da analisi e libere opinioni. Ci preoccupa di più chi ritiene che in ragione di un bene da preservare si dovrebbe sorvolare su fatti che andrebbero legittimamente raccontati anche con prese di posizione severe. Oltretutto il caso Osimhen è una vicenda che nasce tutta all’interno della società. Ma ragionando così ci viene qualche dubbio anche su altri argomenti che non riguardano esclusivamente il tifo. De Giovanni scrive da anni su Napoli con l’intento di regalare solo “carezze” alla sua città come ebbe modo di raccontare, intento nobilissimo, ma siamo sicuri che questa pratica non accumuli polvere sotto il tappeto nel vano tentativo di descrivere soprattutto il bello? È una domanda. Forse esiste un modo più veritiero e meno edulcorato: raccontare Napoli nel bene e nel male così come il Napoli, sempre nel bene e nel male. Caso Osimhen incluso. Altrimenti sarebbe tutta finzione o fiction. Ma questi sono solo liberi pensieri di un napoletano non tifoso.
Paolo De Paola