Attacco durissimo a LeBron James, terremoto in casa Lakers: si parla addirittura di fallimento epocale, parole incredibili
Sono passate poche settimane dall’ennesima impresa straordinaria nella carriera immensa di LeBron James, secondo molti appassionati e addetti ai lavori il migliori cestista di tutti i tempi. L’oro olimpico conquistato a Parigi, a quasi 40 anni, rimarrà uno dei momenti più alti di una carriera in cui il Prescelto non si è fatto mancare davvero nulla. Eppure, c’è chi ha provato a metterlo in discussione proprio in questi giorni, parlando di “fallimento epocale” per lui e per i suoi Los Angeles Lakers.
In questa dura e aspra critica rivolta all’intero mondo Lakers, in realtà, più che al singolo LeBron si fa riferimento ai risultati ottenuti in questi ultimi sei anni dal suo arrivo a Los Angeles dopo una vita da icona dei Cleveland Cavaliers e un altro periodo di grandissime soddisfazioni anche a Miami con la maglia degli Heat.
Se metti insieme uno dei più grandi di ogni epoca e una delle franchigie più vincenti della storia dell’NBA, è naturale attendersi almeno un paio di vittorie, un paio di titoli messi in bacheca per rinverdire i fasti di quella che resta una delle franchigie americane più famose al mondo. Invece, dal suo arrivo i Lakers hanno conquistato solo un titolo NBA (nel 2020) e due volte la finale della Western Conference, collezionando troppe estati cominciate troppo presto.
Risultati non all’altezza delle aspettative che devono essere messi in luce per evidenziare le mancanze di una squadra che potrebbe e che dovrebbe fare di più. Se non ci sarà un’inversione di tendenza, sarà infatti inevitabile parlare del binomio Lakers-James come del più grande flop nella storia del basket americano.
Lakers sotto accusa: nel mirino LeBron James e compagni, critiche durissime
A riportare questo pensiero senza troppi giri di parole è stato Bill Plaschke, giornalista del Los Angeles Times. In un’analisi attenta di quello che è stato fin qui il percorso di LeBron con la canotta gialloviola, il noto cronista ha sottolineato come i sei anni del Prescelto non si siano trasformati in un periodo di grandi risultati per Los Angeles.
Dal suo arrivo solo una volta la squadra ha dato la sensazione di poter competere davvero per il titolo NBA, nell’anno in cui ha effettivamente vinto. Troppo poco per poter esprimere soddisfazione. Anche per questo motivo, la sua sentenza è netta: se nei prossimi due anni non arriverà almeno una nuova vittoria, sarà inevitabile etichettare quest’epoca storica come un “fallimento epocale” per tutte le parti in causa.
Fallimento che però, sottolinea Plaschke nella sua durissima analisi, non sarebbe tanto il frutto di un flop individuale da parte di LeBron che anche in questi anni ha dimostrato di poter fare la differenza e di essere ancora uno dei migliori giocatori della NBA, nonostante l’età stia avanzando inesorabilmente.
Le maggiori colpe sarebbero invece da imputare a una società incapace di costruire attorno a lui una squadra veramente alla sua altezza. Servirebbe portare nel roster almeno un’altra stella per poter cercare di fare un salto di qualità. Ma il tempo stringe e in questo momento nessuno può prevedere se questa stella arriverà prima o poi a rendere più semplice a LeBron la mission, quasi impossible, di trascinare i Lakers fino a un titolo che manca da quel 2020 apparentemente così vicino, ma già lontano oltre quattro anni.