Si parla ancora degli effetti del caso che riguarda Jannik Sinner e della positività al Clostebol per il numero uno del ranking ATP
Nonostante sia primo indiscusso nel ranking ATP, Jannik Sinner al momento è uno dei personaggi del tennis più chiacchierati e criticati in circolazione. Tutta colpa dell’ultima vicenda, comunque già chiarita, che lo ha visto protagonista e che riguarda la positività all’antidoping a cui è andato incontro.
Ad aprile Sinner, dopo un regolare controllo delle urine, risultò positivo al Clostebol, ovvero una sostanza anabolizzante dichiarata illegale per ogni atleta, visto che una discreta concentrazione di tale steroide potrebbe aumentare le prestazioni atletiche. La federazione internazionale ha però scagionato l’altoatesino valutando veritiera la sua versione.
Jannik sarebbe risultato positivo al Clostebol per via del contatto accidentale con uno spray antidolorifico per mano dal proprio staff. La punizione inflitta ha riguardato soltanto i punti nella classifica generale sottratti oltre al montepremi guadagnato, fermo restando che c’è chi invece ha puntato il dito contro Sinner, chiedendo una vera e propria squalifica.
Senza tener conto delle critiche e delle frecciatine mediatiche subite, Jannik Sinner ha comunque deciso di andare avanti voltando pagina. Il tennista azzurro ha chiuso il rapporto con due figure dello staff che erano con lui da tempo: il preparatore atletico Umberto Ferrara ed il fisioterapista Giacomo Naldi, entrambi nell’occhio del ciclone per la vicenda Clostebol.
Proprio Naldi ha voluto però rispondere alle tante voci e chiacchiere, dando la sua versione dei fatti sui social. Il fisioterapista ha fatto intendere di non avercela con Sinner per la scelta di allontanarlo, ma di voler chiarire la questione e soprattutto zittire le tante voci infondate.
“È proprio vero che esistono due binari della giustizia: quella vera sancita dai Tribunali e quella (purtroppo più efficace) sancita dai media – ha scritto polemizzando Naldi – Quest’ultima troppo spesso superficiale e raramente basata sui fatti concreti, che in questo caso sono peraltro pubblici. Un anno e mezzo fa mi sono unito ad un gruppo di lavoro fantastico, composto da brave persone, grandi professionisti, compagni di viaggio. Con loro ho vissuto momenti di gioia e dolore, condiviso emozioni, assaporato vittorie e sconfitte”.
Naldi ha concluso ringraziando lo stesso Jannik augurandogli un in bocca al lupo per una grande carriera.
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