Il rischio era altissimo, ecco cosa è accaduto all’interno del paddock di Formula 1
Caos in Formula 1 nel corso del weekend dedicato al Gran Premio d’Olanda. Mentre Verstappen, Norris, Leclerc e tutti gli altri si sono dati battaglia in pista, nelle retrovie c’è un team che ha ben altro a cui pensare. Si tratta di Haas, scuderia americana, che ha rischiato seriamente di non poter proseguire con la prossima gara.
Ma cosa è successo? Nel corso delle prime ore dopo l’arrivo nel paddock, gli ufficiali giudiziari olandesi, accompagnati dalla polizia, sono entrati nel box Haas per fare l’inventario di tutti i materiali e le attrezzature del team, comprese le monoposto con le quali gareggiano Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen. Il motivo? Nel 2022, quando ci fu l’invasione russa dell’Ucraina, Haas prese le distanze dal main sponsor del team Huralkali, di fatto strappando contratto e licenziando Nikita Mazepin, pilota del team ma anche figlio dell’oligarca russo Dmitry Mazepin, proprietario della società promotrice del team americano.
La battaglia legale contro la scuderia è stata vinta da Mazepin, che secondo la sentenza del tribunale arbitrale svizzero ha diritto al rimborso di parte dei soldi incassati dal team per la sponsorizzazione. Si tratta di quasi 12 milioni di dollari, che il team avrebbe dovuto rimborsare all’oligarca entro luglio.
Caos Haas, tensione nel paddock in vista di Monza: vicenda risolta
La società russa ha quindi richiesto il sequestro dei beni. A quanto pare le autorità olandesi avrebbero permesso al team di prendere parte al GP d’Olanda, bloccando però l’uscita delle attrezzature dal Paese fino alla risoluzione della vicenda. C’era quindi il rischio concreto che Haas possa non prender parte al weekend di Monza, in programma per il prossimo weekend.
“Haas intende pagare tutti gli importi dovuti a Uralkali ai sensi del lodo arbitrale e non vi è alcuna controversia sugli importi dovuti. Haas ha collaborato con i suoi avvocati per garantire che il pagamento sia conforme a tutte le leggi e i regolamenti sulle sanzioni vigenti negli Stati Uniti, nell’Unione Europea, nel Regno Unito e in Svizzera. Haas continuerà a lavorare con Uralkali nei prossimi giorni per risolvere definitivamente questa questione”, ha dichiarato un portavoce del team americano.
Uralkali fa sul serio e Haas ha rischia seriamente di vedere la sua stagione compromessa. La vicenda è però terminata con un lieto fine visto che nelle scorse ore ai camion del team è stato finalmente concesso di lasciare i Paesi Bassi alla volta di Monza. Il colosso russo con un comunicato ha annunciato di aver ricevuto il pagamento che gli era dovuto.