Causa legale multimilionaria per l’NBA e Amazon: cifre da far girare la testa, cosa sta succedendo nel mondo dello sport americano
Troubles in Paradise. Anche l’NBA trema, per una volta. La più potente, rinomata e apprezzata lega professionistica sportiva potrebbe finire al centro di una complicatissima causa legale a causa di un accordo sui diritti televisivi, o meglio mediatici, a quanto pare ritenuto non del tutto legittimo. Una vicenda clamorosa in cui sarebbero in ballo non solo milioni e milioni di dollari, ma anche altri due colossi del business americano come Amazon e Warner Bros.
A rendere nota l’intera questione sono state le principali testate americane, tra cui ‘ESPN’. In particolare a far notizia sarebbe stata la richiesta da parte della NBA alla Corte Suprema di New York di respingere una causa intentata proprio dalla Warner Bros a causa del rifiuto dei vertici della lega cestistica di un’offerta avanzata dalla stessa Discovery. Nonostante si trattasse di un’offerta vantaggiosa, la NBA ha infatti rifiutato, firmando con un altro colosso dello showbusiness a stelle e strisce come Amazon.
La causa è stata intentata dalla Warner Bros Discovery il 26 luglio, appena due giorni dopo l’annuncio della vendita dei diritti NBA per 11 anni a Disney, NBC e Amazon Prime Video per una somma pari a quasi 76 miliardi di dollari. Una somma da capogiro che ha messo fine a un decennale rapporto, quello tra la NBA e la Warner, iniziato addirittura nel lontano 1984-85. Un’epopea che in casa Warner nessuno avrebbe voluto concludere, come dimostrato dalla decisione di portare la NBA in tribunale per dar vita a una causa che potrebbe fare la storia dello sport americano.
La situazione è in realtà molto più complessa di quanto si possa credere. La Warner Bros Discovery, secondo quanto riferito dalla NBA, avrebbe infatti potuto continuare a distribuire le partite della lega di basket americana se avesse accettato l’offerta di NBC Universal. Invece, i vertici dell’azienda hanno deciso di puntare sulla proposta, economicamente più vantaggiosa, di Amazon, accettandola però solo dopo averla rivista per apportare diverse modifiche sostanziali.
Stando a quanto si legge nella difesa della NBA, la Warner avrebbe apportato modifiche e revisioni a otto delle ventisette sezioni dell’offerta di Amazon (dal valore totale di circa 1,8 miliardi all’anno), “alterando sostanzialmente i diritti e gli obblighi delle parti nel processo“.
In altre parole, stando a quanto riassunto dal team di legali che difendono gli interessi della NBA, pur affermando di voler accettare l’offerta di Amazon, la Warner avrebbe cambiato i termini della proposta realizzando una vera e propria controfferta che la NBA aveva tutto il diritto di rifiutare, cosa che ha poi effettivamente fatto.
Resta da capire quale sarà la risposta della Corte Suprema di New York alla richiesta del franchise sportivo più importante al mondo. Ad ogni modo, Warner Bros Discovery ha tempo fino al 20 settembre per rispondere alla richiesta della NBA, dando seguito alla propria azione legale. Dovesse accadere, si preannunciano mesi turbolenti in America sul fronte dei diritti mediatici con in ballo tanti miliardi di euro e probabilmente il futuro di moltissime persone.
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