Nonostante manchino ancora tante gare alla fine del Mondiale 2024, non si fa altro che parlare della futura convivenza Bagnaia-Marquez
Dopo aver catalizzato l’attenzione di tutti gli appassionati delle due ruote fino al fatidico annuncio ufficiale diramato dalla casa di Borgo Panigale lo scorso 5 giugno, la questione dell’approdo di Marc Marquez nel team Factory di Ducati continua a tenere banco.
Alimentata sia dalle dichiarazioni dei vertici della casa emiliana che da quelle dei vari addetti ai lavori interrogati in merito, la futura convivenza tra Pecco Bagnaia – già bicampione del mondo e in lotta con Jorge Martìn per un fantastico tris – e il 31enne di Cervera – affamato come non mai dopo 5 anni di digiuno – fa discutere. E lo farà anche quando i due inizieranno sul serio a dividersi il box del team dominatore delle ultime stagioni motoristiche.
A mettere ulteriore pepe alla vicenda (come se non bastasse il ventilato rischio che Ducati avrebbe corso nel mettere ‘due galli nello stesso pollaio’) c’è anche l’ombra di Valentino Rossi, il cui VR46 Racing Team è stato recentemente investito dello status di supported-team della casa ufficiale.
Fabio Di Giannantonio, centauro di punta della squadra diretta da Uccio Salucci, monterà in sella alla stessa Desmosedici GP25 che avranno a disposizione il piemontese e lo spagnolo. Facile immaginare quali e quante polemiche potrebbero sorgere al primo contatto sospetto tra Marquez e il romano. Con quest’ultimo che magari potrebbe finire a terra per colpa di una delle tante azzardate manovre che hanno reso celebre il ‘Cabroncito’.
Intervistato da ‘Motorsport-Total.com’, l’ex pilota di MotoGP Alex Hofmann ha fatto la sua previsione sulla futura convivenza tra il centauro italiano e il navigato campione spagnolo. Ne è uscito un quadro che non lascia troppo tranquilli i tifosi di Pecco, già preoccupati dell’innegabile valore di un Marquez in sella ad una Ducati di ultima evoluzione.
“Sarà certamente la squadra più forte che Ducati abbia mai avuto. Marc mi ricorda il vecchio Valentino. Sa colpire nel momento giusto. La probabilità che finisca in modo armonioso è molto bassa“, ha esordito il 44enne tedesco.
“Pecco è calmo e paziente, ma possono saltargli i nervi come già accaduto quest’anno. La decisione di Gigi Dall’Igna – Direttore generale di Ducati Corse, ndr – è figlia di una mentalità che a livello tecnico è tanto intransigente quanto la mentalità di Marc in pista. Tutto viene sacrificato per il successo. La scelta non mi sorprende. Era prevedibile che volesse Marc nella sua squadra“, ha concluso l’ex pilota.
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