Il sorpasso definitivo sui giochi Stud, Draw e Lowball è avvenuto all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, quando le World Series Of Poker hanno letteralmente cambiato marcia. La kermesse aveva già eletto il Texas Hold’em come il poker da utilizzare per il Main Event sin dalla prima edizione, e questo merito va attribuito ai grandi promoter di quel periodo: Johnny Moss, Doyle Brunson, Bryan Roberts, Jack Sraus, Crandell Addington, Amarillo Slim e Felton McCorquodale. Tuttavia il torneo non aveva mai superato quota 200 iscritti, almeno fino al 1991.
Quell’anno Jack Binion, la “mente” delle WSOP (anche se l’idea originale è venuta a suo padre Benny), decide di dare una spinta al Main Event con una mossa di marketing piuttosto aggressiva: un primo premio garantito di un milione di dollari. L’effetto è immediato, perché quel Main Event registra 215 iscritti. Da lì in avanti sarà un continuo crescendo fino al secondo boom: la famosa vittoria di Chris Moneymaker nel ME WSOP 2003 che trasformerà il TH da poker prevalentemente americano a poker globale.
Eppure, nonostante l’attuale diffusione a livello planetario, il Texas Hold’em non è arrivato per primo. Nemmeno in America che è culla e patria del poker moderno. Ma quali sono allora le sue origini?