Momento davvero delicato per Jannik Sinner dopo la notizia della positività al Clostebol e le tante critiche piovutegli addosso
Passare dall’entusiasmo a un momento difficile è veramente un attimo per qualsiasi protagonista del mondo dello sport. In particolare nel tennis, dove i migliori giocatori internazionali sono sempre chiamati a dimostrare e confermare la loro forza con tornei da disputare in tutto il mondo.
Lo sa bene Jannik Sinner, attuale numero 1 al mondo per il ranking ATP, che sta vivendo un periodo molto delicato per i fatti emersi nelle scorse ore. Dopo aver trionfato al Master 1000 di Cincinnati, l’azzurro è stato protagonista di un caso che ha monopolizzato le cronache tennistiche. Ci riferiamo alla positività al Clostebol, uno steroide anabolizzante presente in diversi composti.
Da un test antidoping effettuato in primavera da Sinner è emersa la positività del tennista a questa sostanza, considerata non conforme all’utilizzo da parte degli atleti poiché rischia di aumentare le prestazioni fisiche. Sinner è stato scagionato dall’International Tennis Integrity Agency, convinta dalla versione del tennista italiano. Jannik ha infatti dimostrato che l’assunzione di Clostebol è stata involontaria, in quanto avvenuta tramite contaminazione durante un trattamento fisioterapico.
Sinner, c’è chi lo difende a spada tratta
Nonostante sia stato scagionato, l’azzurro è finito al centro delle critiche di alcuni suoi colleghi che hanno definito inaccettabile l’assoluzione del numero uno del mondo che ora si appresta a partecipare allo Us Open
Si è schierato, ovviamente, dalla parte di Sinner, Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis, il quale ha parlato della vicenda e del suo rapporto con il tennista: “Non mi intendo di antidoping, ma mi sembra che il caso sia risolto e il soggetto al di sopra di ogni sospetto. Conosco Sinner, era più facile che andasse a fare una rapina in banca piuttosto che prendere sostanze illecite. Le critiche? Sono arrivate dai cretini e frustati, da tennisti che avevano più mezzi tecnici di lui invece hanno fallito miseramente”.
Il riferimento di Binaghi è verosimilmente diretto a Nick Kyrgios, il tennista australiano che ha subito puntato il dito contro Sinner, parlando di decisione vergognosa per favorire l’azzurro. Anche il canadese Denis Shapovalov non l’ha presa bene, dichiarando di vedere due pesi e due misure in un caso come questo. Per ora Sinner resta fuori da ogni accusa, anche se la vicenda non è chiusa. La Wada, l’agenzia internazionale antidoping, può infatti presentare ricorso entro il 6 settembre.