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Primo piano

Lukaku, atto terzo: i numeri del belga e come a Napoli può tornare un fattore decisivo

Quarantasette gol in due stagioni, solamente in Serie A, sessantaquattro totali fra campionato, Coppa Italia e coppe europee: sono i numeri spaventosi che Romelu Lukaku ha avuto nella prima esperienza all’Inter, fra la stagione 2019/20 e quella successiva, 2020/21, che ha visto i nerazzurri tornare a vincere lo Scudetto dopo 12 anni. In panchina si sa, c’era Antonio Conte, che con il belga aveva instaurato una connessione di quelle che spaccano un campionato.

Sono tanti dunque i motivi per i quali i tifosi del Napoli stanno accogliendo con discreto entusiasmo la notizia (rivelata in anteprima da Alfredo Pedullà) del fatto che il centravanti belga è ormai prossimo a diventare un attaccante azzurro, con accordo chiuso nelle scorse ore, con i partenopei che verseranno nelle casse del Chelsea una cifra di poco superiori ai 30 milioni di euro.

Nella passata stagione alla Roma, Lukaku non è stato forse devastante come nei suoi trascorsi a Milano, ma ha comunque messo a segno 21 reti in totale. 14 invece le reti nel 2022/23 all’Inter, quando in avanti doveva giocarsi però il posto con Edin Dzeko.

Lukaku arriva dunque all’atto terzo della sua vita italiana, dopo Inter e Roma. Ed il fatto che Conte abbia chiesto di lui con questa convinzione lascia pensare che sappia esattamente come tirare fuori di nuovo il meglio da lui. Un attaccante che ha dimostrato di essere molto sensibile alla fiducia che sente intorno a sé: Big Rom dà il meglio quando si sente amato, ma anche quando ha qualcuno come il tecnico leccese che sa come farlo asciugare fisicamente e come sfruttarne al meglio le caratteristiche, incentrando la squadra intorno a lui. Insomma, se il Napoli vuole tornare grande, Lukaku è forse  la scommessa migliore da fare una volta preso atto della situazione con Osimhen.

Daniele Najjar

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