Juventus, attesa snervante per chiudere il calciomercato

Cristiano Giuntoli e la Juventus, ieri, con l’arrivo di Pierre Kalulu hanno chiuso il sesto acquisto dell’estate bianconera. Dopo Adzic, Di Gregorio, Douglas Luiz, Thuram, Cabal, ecco il difensore del Milan, il difensore con le caratteristiche richieste da Thiago Motta. Ora però serve accelerare. A Verona la Juventus si presenterà con una risicatissima. Soprattutto in attacco, dove si è infortunato Timothy Weah, reparto in cui già contro il Como, a sinistra aveva visto debuttare il giovane Samuel Mbangula.

Juventus, servono gli esterni!

A centrocampo la situazione, nonostante gli infortuni di Thuram e Miretti, la situazione pur in attesa di Koopmeiners, è abbastanza tranquilla. Motta ha a disposizione almeno quattro giocatori per tre posti: Douglas Luiz, Locatelli, Fagioli e Weston McKennie, recentemente reintegrato in rosa. Quattro scelte su cui il tecnico dovrà selezionare probabilmente due nomi. Tuttavia, si tratta di un reparto che difficilmente finirà mai in emergenza.

In estrema emergenza invece di sono gli esterni. Con Mbangula e Yildiz, di fatto, Motta ha a disposizione tutti gli esterni offensivi in rosa. Ovviamente, vanno esclusi da questa lista Federico Chiesa e Filip Kostic, ai margini della Juventus. Motivo per cui, con ogni probabilità, il tecnico ex Bologna opterà per la soluzione d’emergenza di Andrea Cambiaso. L’esterno ligure ha dimostrato di potersela comunque cavare qualche metro più avanti del suo ruolo naturale. Ma al mister bianconero, ora, servono i rinforzi.

Nico e poi gli altri

In primis quel Nico Gonzalez per cui manca ancora l’accordo tra Juventus e Fiorentina. Ieri il giro di contrattazioni dirette tra bianconeri e viola è andato a vuoto. L’esterno a destra è sicuramente il ruolo che rischia di rimanere più scoperto. Inoltre, Motta aspetta ancora anche Teun Koopmeiners. L’olandese libererebbe Yildiz dalla responsabilità di partire come trequartista, come visto col Como. E sarebbe l’arma in più sulla trequarti a prescindere dall’acquisto di altre ali (almeno due, se non tre con l’addio di Chiesa magari direzione Barcellona).

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