Il campione azzurro ha trionfato nel Masters 1000 di Cincinnati ma le buone notizie non finiscono qui: non lo prende più nessuno
Una settimana incredibile. Sette giorni pieni di sorprese, dubbi, paure, incertezze, trasformatisi alla fine in un trionfo che mai avrebbe potuto esser più dolce. Nonostante le difficoltà, Jannik Sinner è riuscito nell’impresa di portare a casa il suo quindicesimo titolo – su 19 finali disputate – di una carriera che non smette di regalare soddisfazioni a lui e a tutto il tennis italiano.
Non ci sarebbe davvero potuto essere modo migliore per festeggiare il 23esimo compleanno del campione, una ricorrenza che avrebbe dovuto vedere il tennista scendere in campo contro Jordan Thompson nel previsto match di ottavi di finale, e che invece si è trasformato in un giorno di riposo, dato il ritiro dell’australiano per un problema al costato.
La grande rimonta contro Andrey Rublev e l’epica battaglia in semifinale contro Sascha Zverev sono stati certamente i momenti da ricordare di un torneo che ha Jannik ha incamerato non senza soffrire. Proprio come fanno i grandi campioni che, oltre al talento, ci mettono quella resilienza, quella non accettazione della sconfitta che spesso fa la differenza.
Proprio il durissimo confronto con Zverev ha consentito all’eroe di Malaga di mettersi al sicuro – almeno per un po’ – nel ranking ATP che tiene conto dei risultati dell’anno in corso rispetto a quanto ottenuto nell’annata precedente. La stessa graduatoria che lo vede primeggiare da ormai 10 settimane consecutive e che lo vedrà certamente in testa ancora per un bel po’.
Sinner, la situazione nel ranking Atp: è fatta
Jannik era arrivato a Cincinnati pieno di speranze nel poter allungare il suo vantaggio sui diretti inseguitori nel ranking ma anche attento a non farsi scavalcare nella Race da Carlos Alcaraz che, in caso di vittoria del torneo con l’azzurro eliminato in semifinale, lo avrebbe scavalcato nella graduatoria annuale in vista delle Nitto ATP Finals di Torino.
Ebbene, Sinner è riuscito – grazie anche alla clamorosa precoce eliminazione del 21enne di Murcia – a porsi al sicuro sul doppio fronte. Grazie al successo contro Zverev il leader del ranking ATP ha scavato un solco profondissimo tra sé e tutti gli altri. Già dopo la semifinale il distacco era tale da garantire a Sinner di restare in vetta almeno fino al 1 ottobre, ovvero ben oltre gli Us Open che termineranno il 9 settembre.
Grazie alla successiva vittoria contro il padrone di casa Tiafoe, Jannik ha ulteriormente confermato il suo primato solitario. L’azzurro, mal che dovessero andare i prossimi tornei, resterà numero uno per altre 7 settimane che, aggiunte alle 10 consecutive già messe in cascina, gli consentiranno di toccare le 17 consecutive. L’azzurro già è certo di fare meglio di due grandi ex colleghi ovvero Boris Becker (10) e di Andy Roddick (13). Insomma, Cincinnati valeva bene lo sforzo compiuto per andare fino in fondo provando a vincere il torneo. Una missione portata brillantemente a compimento.