Settima vittoria stagionale (a cui vanno aggiunti anche tre successi nelle Sprint Race), quinta volta sul gradino più alto del podio nelle ultime sei gare disputate, una vetta del Mondiale ritrovata e una scalata statistica, ufficialmente iniziata, nell’olimpo dei migliori della disciplina. Francesco Bagnaia torna dal fine settimana di Spielberg, in Austria, con una bagaglio di convinzioni difficilmente contenibile nella stiva dell’aereo che l’ha riportato a casa.
La consapevolezza è quella di trovarsi dinnanzi al miglior Pecco di sempre, perché dal Gp di Catalunya in poi, e fatta eccezione per il ritiro di Silverstone, il pilota piemontese ha commesso davvero pochissimi errori. Guidando e vincendo da fuoriclasse assoluto, legittimando con i risultati prim’ancora che con parole e contratti firmati il suo ruolo di titolarissimo di un universo Ducati sempre più travolgente e inarrivabile.
Non solo, con il sigillo di domenica al Red Bull Ring, Bagnaia entra ufficialmente nella top ten dei piloti più vincenti di sempre nella top class del motomondiale, raggiungendo quota 25 vittorie ed affiancando un mito come Kevin Schwantz.
Lawson (31 vittorie), Pedrosa (31), Hailwood (37) e Stoner (38) i prossimi nel mirino di Pecco, senza scomodare, per ora, i primissimi di questa stupenda graduatoria dal talento sconfinato che appartengono, di diritto, all’immortalità.
Tuttavia, l’apoteosi tecnico numerica che sta caratterizzando il percorso di Bagnaia negli ultimi tre mesi non gli ha ancora permesso di blindare un Mondiale che resta, al contrario, apertissimo. Marquez e Bastianini sembrano a distanza di sicurezza, ma Jorge Martin e quei soli cinque punti di distanza in classifica continuano ad avere le fattezze dell’incubo ricorrente, o perlomeno del pensiero costante, in queste notti di fine estate.
Lo spagnolo del team Pramac non vince un GP dal 12 maggio a Le Mans, ciò nonostante negli ultimi tre mesi ha inanellato cinque podi in sei gare, a cui vanno aggiunti una vittoria ed altri tre podi nelle Sprint Race del sabato. Una regolarità di rendimento che colpisce e sorprende, se consideriamo che proprio lo scorso anno, e proprio a vantaggio di Bagnaia, Martin dovette rinunciare al sogno iridato a causa di alcuni passaggi a vuoto di troppo.
Bagnaia vince ma Martin non molla, questo il copione che si sta rincorrendo da settimane in Moto Gp e che promette di continuare a dominare la scena fino alla fine della stagione. Il primo sta disegnando motociclismo, il secondo ha troppa fame di rivincita dopo il ben servito ricevuto da Ducati per il 2025. Ci aspettano spettacolo, adrenalina, sorpassi e anche qualche screzio. Varrà la pena seguirli, perché ci sarà da divertirsi.
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