Ora è finalmente fatta per l’arrivo di Pierre Kalulu alla Juventus. Quella che doveva essere un’operazione lampo, definita in tempi brevi col Milan è diventato un trasferimento “lunghissimo”. Circa 10 giorni per riuscire a portare il francese a Torino agli ordini di Motta. Infatti, il giocatore ormai ex Milan si era preso tempo per riflettere sulle condizioni del trasferimento alla Juventus, che lo ha prelevato in prestito con diritto di riscatto. Giorni di riflessione in cui Pierre ha continuato ad allenarsi a Milanello, ma non ha giocato né al Trofeo Berlusoni, né è stato convocato per la 1^ di campionato Milan-Torino.
Kalulu la soluzione della Juventus dopo Todibo
La Juventus aveva fretta di chiudere per Kalulu. Il francese rappresentava una soluzione d’urgenza e d’emergenza. Thiago aveva chiesto a Giuntoli un difensore centrale, possibilmente mancino, con buone qualità in impostazione per completare la difesa. Il fallimento della trattativa per Riccardo Calafiori aveva fatto sì che la Juventus dirottasse le sue attenzioni su Jean-Clair Todibo. Il difensore francese del Nizza però dopo una lunga attesa ha ceduto all’offerta più consistente del West Ham. E i bianconeri, come si suol dire, si sono trovati in mezzo a una strada.
Ma nel giro di un weekend la Juventus ha individuato in Pierre Kalulu del Milan il profilo giusto per chiudere l’operazione in prestito low cost e soprattutto con le caratteristiche giuste, pur non essendo mancino.
L’uomo giusto per la difesa bianconera?
Statistiche alla mano, nella fase di impostazione bassa della manovra, Kalulu ha numeri perfettamente sovrapponibili a quelli di Todibo, motivo per cui Motta e il suo staff hanno dato l’ok per l’approdo del francese alla Juventus. Inoltre, Kalulu ha dalla sua una duttilità tattica, molto apprezzata da Thiago e il suo staff, potendo giocare sia centrale che terzino destro (e all’occorrenza anche sinistro). Insomma, statistiche alla mano sembra poter essere l’uomo giusto per non far rimpiangere l’affare fallito con Todibo.
Certo, la cartella clinica recente preoccupa. Ma va anche detto che l’anno scorso al Milan, quasi nessuno è rimasto immacolato. E diversi hanno accusato infortuni più o meno gravi.