Sommer, addio alla Nazionale: “Ecco i motivi. Tornare in Svizzera? All’Inter sono nel posto giusto, in futuro…”

Yann Sommer ha deciso: dice addio alla Nazionale svizzera: “È stato un lungo viaggio, un viaggio bellissimo. Sto bene, sono sereno, perché ritengo di aver preso la giusta decisione. Dentro di me – ha spiegato Sommer, come riportato dal Corriere del Ticino – “ho iniziato a maturare l’idea a margine dell’Europeo. Prima e durante il torneo non ho mai voluto parlare di futuro. Perché era giusto concentrarsi al 100% sulla competizione”.

Sommer non ha comunque cambiato idea nel cuore dell’estate: “Ma ho naturalmente voluto parlarne con lo staff tecnico e soprattutto con il preparatore dei portieri Patrick Foletti. Ci siamo incontrati a Milano a inizio agosto. La discussione è stata aperta e molto onesta. Ed entrambi abbiamo concordato circa la bontà della mia decisione. Sì, era il momento giusto”.

L’estremo difensore parla poi del suo possibile ritorno in Patria, un giorno: “All’Inter mi trovo molto bene, sono il portiere di un grande club. Ho sempre detto che giocherò a calcio finché sarò contento di farlo. Quando entro a San Siro mi viene la pelle d’oca, questo mi dimostra che sono nel posto giusto. Ora vorrei avere un po’ più di tempo per altre cose: per la mia famiglia, ma anche per gli obiettivi che voglio ancora raggiungere con l’Inter. Per il futuro non escludo nulla”.

Sommer spiega infine che la ragione che lo ha spinto a dire basta non è legata alla possibilità di perdere il ruolo di numero uno nella squadra: “No, la ragione che mi ha spinto a dire basta non è legata alla possibilità di perdere il ruolo di numero uno. Ciò però non significa che non ne fossi consapevole. Anzi. Ho 35 anni e so bene che questo genere di situazioni fanno parte del business calcistico. Ma ripeto: dentro di me avevo capito che il momento era arrivato già prima di confrontarmi con lo staff e Foletti. Se ho avuto contatti con Kobel? No”.
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