Dopo quanto accaduto nel match tra Draper e Auger-Aliassime, Novak Djokovic ha espresso a chiare parole la sua opinione
Tutti, in particolar modo i tifosi di Jannik Sinner, ben ricordano quanto accaduto lo scorso 13 aprile in occasione del match tra l’allora numero due del mondo azzurro e Stefanos Tsitsipas. Teatro: il campo Rainier III di Monte Carlo, che per l’occasione ospitava l’importante incontro di semifinale tra i due tennisti.
Nel terzo set, con Jannik già avanti di un break, il greco serve la seconda di servizio per difendere un punto che avrebbe consentito all’avversario di mettere due break di distanza tra sé e l’ellenico: una palla palesemente fuori, con tanto di segno lasciato dalla stessa sul campo di terra.
Ingenuamente il campione altoatesino non chiede il challenge, col punto che si gioca regolarmente e che poi verrà vinto dal greco. Il quale da lì in avanti, complice un netto calo dell’altoatesino, compie la rimonta vincendo il match ed eliminando l’azzurro dal torneo.
Tutti parlarono giustamente di errore clamoroso, di svista imperdonabile da parte del giudice di sedia che, a pochi passi dal rimbalzo della palla, non si accorse del segno fuori dalla linea del servizio. Ebbene per quanto incredibile, questo episodio è poca cosa in confronto a ciò che è accaduto qualche giorno fa a Cincinnati.
Sessione serale, combattuto incontro di sedicesimi di finale tra Jack Draper e Felix Auger-Aliassime. Il 22enne britannico ha il match-point sul 5-4 40-30 a favore e servizio. Serve and volley, risposta nei piedi del canadese, Draper impatta la pallina con la racchetta che tocca il cemento: la stessa finisce dall’altra parte della rete – grazie anche al net – ma dopo aver rimbalzato per due volte sul campo dello stesso giocatore inglese.
Auger-Aliassime si accorge subito dell’accaduto, a differenza di Draper e soprattutto del giudice arbitro, che nell’incredulità generale assegna il punto al secondo ponendo così fine alla contesa.
Vibranti le proteste del canadese, che avrebbe poi avuto modo, di lì a pochi secondi, di vedere il replay in slow motion irradiato dalla TV. Evidente l’irregolarità del punto, con il giudice di sedia che però, regolamento alla mano, non può cambiare la sua decisione su un punto già dichiarato. E soprattutto nell’impossibilità poi di avvalersi di uno strumento tecnologico non consentito in quella fattispecie.
Sulla questione, che ha animato il dibattito anche tra gli stessi tennisti del circuito, è intervenuto anche Sua Maestà Novak Djokovic. Che attraverso il suo profilo X ha mandato un messaggio più che chiaro a tutta l’ATP.
“È imbarazzante che non abbiamo il video replay in questo tipo di situazioni in campo. Ancora più ridicolo è il fatto che non abbiamo una regola in vigore che consentirebbe agli arbitri di sedia di modificare la chiamata originale in base alla revisione video che avviene fuori dal campo!”
Nole ha quindi completato: “Tutti coloro che guardano la TV vedono cosa succede tramite il replay. Eppure i giocatori in campo sono tenuti ‘all’oscuro’ senza sapere quale sarà l’esito. Abbiamo Hawkeye, viviamo in un tecnologicamente avanzato 21° secolo! Per favore, assicuratevi che questa assurdità non accada mai più!”, ha tuonato il serbo.
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