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Motori

Terremoto in Formula 1, Red Bull illegale: cosa sta succedendo

Red Bull nel mirino, le accuse nei confronti della scuderia scuotono la Formula 1. È emerso tutto recentemente

Nella lunga storia della Formula 1, la linea tra l’innovazione tecnologica e le possibili irregolarità è stata spesso sottile. Non è raro, infatti, che le scuderie si trovino a navigare nelle cosiddette ‘zone grigie’ del regolamento, sfruttando ogni minima interpretazione per guadagnare un vantaggio competitivo.

Le indiscrezioni dalla Spagna sulla Red Bull sono a dir poco allarmanti (foto LaPresse) – Sportitalia.it

Eppure, quando queste innovazioni vengono ritenute non conformi, possono nascere polemiche notevoli come già accaduto in passato. La Red Bull, oggi sotto accusa, potrebbe essere l’ultima immarcescibile vittima di una lunga serie di controversie tecniche che hanno segnato la storia della Formula 1.

Recentemente, il mondo della Formula 1 è stato scosso da un’accusa gravissima lanciata dal noto telecronista ispanico Antonio Lobato che ha insinuato la possibilità che la RB20, l’attuale monoposto della Red Bull, possa essere illegale. Le dichiarazioni di Lobato, pronunciate durante le prove libere del Gran Premio d’Ungheria, hanno immediatamente scatenato un terremoto mediatico, sollevando interrogativi sulla regolarità della vettura che, finora, ha dominato gran parte della stagione.

Secondo Lobato, due scuderie rivali avrebbero esaminato la RB20, riscontrando in essa elementi non conformi al regolamento tecnico. Una delle squadre in questione sarebbe la McLaren la quale, secondo quanto riportato, avrebbe riconosciuto l’irregolarità grazie a una simile esperienza vissuta negli anni Novanta, quando essa stessa utilizzava una soluzione tecnica simile. Questa scoperta avrebbe portato alla segnalazione alla FIA e alla stipula di un presunto accordo segreto tra la Federazione e la Red Bull, che avrebbe consentito al team di Milton Keynes di rimuovere le componenti incriminate senza subire sanzioni pubbliche.

Accuse alla Red Bull, la situazione in F1

Il parallelismo con un caso precedente di notevole risonanza, quello che coinvolse la Ferrari nel 2020, è immediato e inevitabile. Anche la scuderia italiana, infatti, avrebbe stipulato un accordo segreto con la FIA dopo che il suo motore, in cui pare fossero presunti irregolarità, venne modificato. Le prestazioni dell’immarcescibile Cavallino Rampante calarono drasticamente in quella stagione, suggerendo che la rimozione di componenti irregolari avesse avuto un impatto significativo sulla competitività della vettura.

La Red Bull per ora non ha risposto pubblicamente alle accuse (foto Ansa) Sportitalia.it

La situazione attuale della Red Bull presenta somiglianze con quanto accaduto alla Ferrari. Nelle ultime gare, la RB20 ha mostrato un calo di prestazioni rispetto ai suoi principali rivali che non può essere spiegato unicamente dalle migliorie introdotte dalle altre scuderie. Questo scenario alimenta le speculazioni secondo cui la squadra di Milton Keynes abbia dovuto rimuovere alcune soluzioni tecniche per allinearsi alle normative FIA, proprio come fece la Ferrari qualche anno fa.

Inoltre, il recente aggiornamento del regolamento tecnico, apparentemente volto a chiudere alcune zone grigie, solleva ulteriori sospetti. Non è da escludere che queste modifiche siano state introdotte proprio per limitare l’utilizzo di una soluzione tecnica adottata dalla Red Bull, considerata al limite della regolarità.

Tuttavia, confermare queste accuse è tutt’altro che semplice. La mancanza di trasparenza nelle comunicazioni tra FIA e team rende difficile accertare i dettagli degli accordi eventualmente stipulati. Quello che è certo è che le parole di Lobato hanno aperto un nuovo capitolo di sospetti e congetture in un campionato già carico di tensioni. La Red Bull, che ha dominato la scena nelle ultime stagioni, potrebbe ora trovarsi a dover difendere non solo il suo titolo, ma anche la propria integrità sportiva.

Bruno Rosati

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