Napoli, Conte: “Dispiace per il mercato bloccato. Ha ragione ADL…”

E’ soddisfatto del lavoro fatto con la squadra? E’ soddisfatto anche del lavoro che state facendo sul mercato?
“Più di un mese che lavoriamo, mi soddisfa ciò che sto facendo con la squadra, ho trovato ragazzi che hanno voglia di lavorare, crescere singolarmente. Questo mi aiuta, mi dà entusiasmo. Sul mercato sapete benissimo che è molto complicato, dispiace. Argomentare? Che posso dire, è una situazione bloccata, complicata, non posso dire altro”.

Qual è lo slogan per questa nuova stagione? Osimhen-Lukaku, si dovrà scrivere un finale: come lo immagina?
“Il mantra nostro è di dare il 200%, dobbiamo andare oltre i nostri limiti, tutti, perché è un momento critico per il Napoli, il presidente ha parlato di ricostruzione. Io ho fatto le mie valutazione e gli do perfettamente ragione, c’è bisogno di una ricostruzione totale, dalle fondamenta. Una rosa che comunque mette sul mercato 10-12 giocatori, significa che c’è una ricostruzione in atto e come ogni ricostruzione serve pazienza, umiltà, anche dell’ambiente stesso, capire il momento ma non farci contagiare l’entusiasmo. Il mantra dovrà essere ‘diamo più di quello che possiamo’, c’è da fare tanto, quando riparti da una ricostruzione quasi totale tutte le forze, dall’allenatore, ai calciatori al club ai magazzinieri, bisogna dare molto di più degli anni passati. Pure il tifoso stesso, pure l’ambiente, devono capire che è un momento delicato per il Napoli! Le difficoltà devono renderci più forti. Sui giocatori non parlo di chi non fa parte del Napoli, di Osimhen sapete benissimo che è trovata in essere, sarà affrontata in esclusiva dal club, non sono entrato in questa situazione”.

Dove ha insistito principalmente negli allenamenti?
“Io quando parlo di ricostruzione parlo proprio di fondamenta, base della rosa. Una volta fatto questo lavori per migliorarli sotto ogni punto di vista. Il successo della squadra passa dal miglioramento di ogni singolo calciatore. Per me sono allenamenti normali, chi non è abituato fa più fatica all’inizio, ma sono normali. L’alta intensità in allenamento è un mantra, durante la partita riporti ciò che fai in allenamento, se lo fai poco intenso o a ritmo basso difficilmente avrai alta intensità in partita. Se ti abitui così, in partita sarà più semplice portare intensità elevate”.

L’algoritmo Opta piazza il Napoli all’ottavo posto in griglia. Per me non rispecchia il valore, per lei il valore della rosa?
“Sono statistiche che tengono conto di alcuni parametri dell’anno scorso, in più alcuni sono andati via ed è stato semplice stilarla e mettere il Napoli ottavo. Penso questo. Poi i parametri cambiano di anno in anno, come le prestazioni, un po’ tutto. Noi non dobbiamo pensare che l’anno scorso sia stato un caso, non è frutto di un caso, ve lo garantisco. Chi pensa sia stato frutto di sfortuna o altre situazioni, dico occhio che la classifica parla chiaro così come il distacco dalle altre, distacchi siderali! Chi pensa sia solo sfortuna è lontano dalla verità”.

E’ superfluo con una rosa incompleta parlare di obiettivi? La ricostruzione a che punto è?
“Siamo all’inizio, alla base, dopo un mese (ride, ndr), oggi dire o fare pronostici… non mi sento proprio in grado. Dico solo che siamo in una fase… e sarà un’annata dove dovremo prepararci a soffrire, tutti insieme, compatti, nella sofferenza dovremo essere uniti e dare il massimo. Se mi chiedi il massimo faccio fatica a fare previsioni, lavoriamo e concentriamoci sul lavoro”.

Come sta Buongiorno, ha avuto un problemino. Per Di Lorenzo immagina più un ruolo da braccetto o da quinto?
“Ha avuto una distorsione giovedì, faremo le opportune valutazioni, è migliorato tanto, valuteremo e decideremo. Su Di Lorenzo, è un calciatore talmente intelligente ed eclettico che può fare tutti e due i ruoli”.

 Si attendeva la necessità di un cambiamento così drastico? Similitudini dopo i settimi posti della Juve?
“Mi aspettavo una situazione migliore, sorprese positive, per questo anche quando ho parlato all’inizio ho detto anche in un’annata così negativa non bisogna buttare tutto, ma capiamo se ci sono anche cose positive. Mi aspettavo sorprese positive, ma ho avuto difficoltà a trovarne. Mi aspettavo di meglio, ma siamo qui per fare valutazioni col club in maniera obiettiva, sapendo che non si può fare tutto subito e bisogna andare per gradi. Ma arrivi e ci sono 9-10 uscite, significa… vedi le altre squadre che hanno situazioni consolidate e ne aggiungono di pezzi. Noi non dico che siamo all’anno zero, ma all’anno molto vicino allo zero. Non mi spaventa, ma è meglio essere chiari, quando c’è realtà e chiarezza si sa dove andare e che problemi affrontare. In primis anche per l’ambiente. Chiedo unità, compattezza, nelle difficoltà dobbiamo capirle e agire da corpo unico per riportare il Napoli competitivo, ce ne vorranno di mesi, 6, 12, due anni, non ve lo so dire. Non fasciamoci la testa prima, ma sapere cosa affrontiamo, questo ci aiuterà ad essere più cazzuti. La similitudine non c’è, qui c’è il tranello grosso di due anni fa che confonde un po’ le idee e butta fumo negli occhi alla gente. Vorrei ci fosse la similitudine nella voglia che trovai lì da parte di tutti di tirare la testa fuori”.

 

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