Jannik Sinner, impegnato nel torneo di Cincinnati, deve fare i conti con un giudizio che si fa sempre più severo
C’è una vasta letteratura, nonché una buona quantità di colpi di scena, sul rapporto tra Jannik Sinner e gli appassionati italiani di tennis. Etichettato già in tenerissima età come enfant prodige del tennis italiano, l’azzurro ci ha messo un po’ per entrare nel cuore dei tifosi.
‘Colpa’ – o merito, se evidenziamo gli aspetti positivi della sua riservatezza – di un carattere e di un comportamento poco inclini al mondo social. L’attenzione mediatica non fa per lui, si diceva. Così come non sono mai appartenuti alla sua personalità gesti ed esultanze ‘ruffiane’ che gli avrebbero certo fatto guadagnare il consenso più rapidamente.
Il primo vero ‘turning point’ nel rapporto tra il pubblico italiano e Sinner si ebbe in occasione del rifiuto di Jannik di partecipare ai Giochi Olimipici di Tokyo 2020 per ‘privilegiare il percorso personale di crescita nel circuito’, come scrisse all’epoca il tennista. È qui che vanno datate le prime frizioni, divampate poi con la rinuncia alle partite del girone eliminatorio di Coppa Davis, in quel di Bologna, nel settembre del 2023.
Poi, la svolta. La trasformazione. L’amore improvviso ed incontrollato. Proprio dopo la rinuncia citata alla Davis, Jannik prese a vincere praticamente ogni torneo disputato, arrivando alle ATP Finals di Torino da numero 4 del mondo. Pubblico in delirio, finale persa sì con Djokovic ma vero inizio di un processo di idolatria che avrebbe poi toccato la sua punta massima a novembre. Siamo a Malaga, Final Eight di Coppa Davis. Jannik inanella 5 vittorie su 5 incontri (doppio compreso) trascinando l’Italia alla vittoria della Coppa Davis che mancava da ben 47 anni. Tutto risolto, dunque? Non esattamente.
Dopo aver aumentato la sua popolarità col trionfo agli Australian Open e col raggiungimento, in pieno Roland Garros, della vetta del ranking mondiale, Sinner poteva a pieno titolo considerarsi lo sportivo più amato dagli italiani. Ma poi c’è stata Parigi con le sue Olimpiadi e un forfait, comunicato tre giorni prima dell’avvio della kermesse, che proprio non è andato giù ai suoi tifosi.
Rinunciare alle Olimpiadi per una tonsillite aveva già fatto storcere la bocca a più di qualcuno. La mazzata è stata, in questo senso, il comportamento di Gianmarco Tamberi che, nel bel mezzo di una colica renale che gli aveva procurato anche febbre alta, ha deciso comunque di gareggiare nel salto in alto, seppur con un risultato deludente.
Nella dialettica scatenatasi sul rapporto tra Sinner e il pubblico italiano è recentemente intervenuta anche Paola Ferrari, la nota giornalista e conduttrice RAI, intervistata da Mowmag.com. “Il pubblico italiano ha adottato Sinner. In pochi mesi è diventato veramente l’eroe italiano, lo amano e lo amavano tutti ma proprio tutti, un fenomeno d’amore che si vedeva ai tempi di Tomba. Questa cosa delle Olimpiadi al pubblico italiano non è andata giù, non l’ha capita ed era facile anche da strumentalizzare“, ha spiegato la giornalista.
L’analisi di Paola Ferrari è poi proseguita così: “I veri motivi per cui non si è andato non li sappiamo. Anche se non credo che fosse per non perdere quest’altro torneo, perché probabilmente stava male. Però era in un momento in cui l’amore degli italiani che era esploso in modo stratosferico e sicuramente ora l’amore si è un po’ ridimensionato.” Verosimilmente, a Jannik basterà una grande vittoria per riprenderselo tutto.
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