Caso Dybala: vietato stupirsi, ma la gestione lascia perplessi

Siamo nell’epoca dell’amore mordi e fuggi. Guai a credere in qualcosa in più. Guai a stupirsi del possibile/probabile addio di Dybala a Roma. Lo stupore sarebbe qualcosa di anacronistico al giorno d’oggi, così come il romanticismo. E’ come se ci vietassero anche solo di affezionarci a qualcuno. Su Dybala, però, la Roma ha fatto un clamoroso autogol nella gestione della comunicazione. Non puoi inserire Dybala al centro del tuo progetto social, visto che ormai tutto ruota intorno ai social. Non puoi rendere iconica la figura dell’argentino sui tuoi account ufficiali se poi hai intenzione di venderlo. Non puoi “giocare” sulla nuova coppia tutta argentina con Soulè o sul trio tutto argentino con Paredes. Non lo puoi fare per i tifosi. E la scusa di un mercato che va veloce in cui tutto può cambiare da un momento all’altro, per me, non regge. Non regge perchè alla fine se prendi Soulè è perchè hai già in testa l’eventuale cessione di Dybala. Poi è ovvio che i due possono anche giocare insieme, ma è più facile vedere nell’ex juventino il sostituto della Joya. Possiamo discutere all’infinito se sia giusto o meno cedere Dybala, ma non è questo il punto. Ho trovato molto strane le dichiarazioni di De Rossi dopo l’amichevole contro l’Everton, perchè non penso che Dybala abbia manifestato tutta questa voglia di andare via, soprattutto di andare in Arabia. Poi è ovvio l’ingaggio monstre offerto probabilmente cambierà le cose, ma tutto, secondo me, parte dalla volontà del club di cederlo. Attenzione, è una cosa che ci può stare, perchè è vero che Dybala è il più forte giocatore della rosa, ma è altresì vero che per i soliti infortuni ha saltato tante partite decisive negli ultimi due anni. Quindi pensare di venderlo per fare plusvalenza, visto che l’hai preso a zero, e per risparmiare sull’ingaggio è un discorso che una società può legittimamente fare, a maggior ragione se sul mercato hai preso un giocatore più giovane con talento e caratteristiche simili. Ribadisco, però, che la gestione della vicenda mi lascia più di un dubbio. Come mi lascia più di un dubbio il mercato. La Roma ha bisogno nel più breve tempo possibile di un terzino destro all’altezza (hai solo Celik da quella parte) e di un centrale difensivo, perchè ok pensare all’attacco, ma una delle priorità era rinforzare la difesa.

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