Difficile, davvero, chiedere di più ad una Atalanta che già arrivava a questo appuntamento con i cerotti, fra infortunati e giocatori non convocati per motivi extra-campo. Per quasi un’ora la squadra di Gasperini tiene testa al Real Madrid, pareggiando il conto delle occasioni. Sembrerà superficiale, ma è impossibile non citare fin da subito il peso che hanno nel computo finale due episodi in un match fin lì bloccato: 47′, super-parata di Courtois su colpo di testa di Mario Pasalic. 12 minuti dopo, sgasata di Vinicius sul povero Djimsiti, palla in mezzo e gol di Valverde che deve solo spingere in rete il pallone. Da lì, non è più la stessa partita.
Primo tempo: l’Atalanta spaventa Ancelotti.
L’Atalanta imbriglia il Real Madrid come fatto con il Bayer Leverkusen. Con lo stesso coraggio, con la stessa sfrontatezza. Poco importa se ci si trova nell’uno contro uno con gente non proprio lenta o carente tecnicamente come Vinicius, Mbappé, Bellingham o Rodrygo. Le occasioni nel primo tempo latitano, ma la partita è davvero piacevole, proprio per l’atteggiamento tenuto dalla squadra più “debole” sulla carta, l’Atalanta. La prima chance dunque è per De Roon, che mette in mezzo un pallone al 24′ deviato da Militao, che finisce proprio contro l’incrocio dei pali. Poi ci prova Ederson dalla distanza, il pallone esce, ma non di molto. Rodrygo nel finale fa capire che ai blancos non serve molto per vincere, basta una giocata: il brasiliano coglie una traversa in quello che è un rigore in movimento.
Secondo tempo: portiere che para, attaccante che segna.
Datemi un portiere che para ed un attaccante che segni, diceva Nereo Rocco. Il Real Madrid non la pensa proprio così, ma il riassunto del secondo tempo è dato dal fatto che la giocata raccontata sopra da parte del portiere Courtois seguita a stretto giro di posta dalla giocata spacca-partita di Vinicius, hanno avuto un peso enorme per quelli che saranno i giudizi finali ed il verdetto consegnato alla storia. Dalla rete del brasiliano, Musso sale in cattedra. Prima con una parata uno contro uno su Vinicius, che stava per concretizzare una imbucata di Bellingham. Poi ad evitare l’autorete a Hien: Bellingham calcia, Hien devia e fa impennare il pallone, il portiere lo rincorre e lo toglie dalla porta. Infine l’argentino però nulla può su Mbappé, fin lì un vero fantasma: al 68′ il francese raccoglie un pallone che Bellingham prima lavora, poi ripulisce e poi ancora gli serve al centro dell’area. Lui ringrazia e da lì non sbaglia. Gasp le prova tutte e si gioca anche la carta Retegui, ma l’occasione più ghiotta ce l’ha ancora il Real con un cross di Vinicius (ancora lui…) deviato da De Roon che a momenti non beffa Musso. Finisce 2 a 0, di più era difficile chiedere ad una Atalanta che ha reso orgogliosi i propri tifosi giunti a Varsavia stasera.