Oltre a detenere, grazie a Sinner, la posizione numero uno del ranking, il movimento azzurro può gioire per il clamoroso dato
Li ha trascinati a Malaga, quando si è messo la nazionale sulle spalle guidandola ad un clamoroso successo che mancava da 47 anni in Coppa Davis. Ha indicato la via, facendo credere che attraverso il lavoro – e il talento, che mai deve mancare – fosse possibile raggiungere anche i traguardi più insperati. La missione silenziosa di Jannik Sinner, anzitutto fruttifera in primo luogo per il diretto interessato, può dirsi ora completata: l’Italtennis è già in cima al mondo.
Oltre a celebrare lo straordinario cammino del tennista di San Candido, eliminato tra l’altro a sorpresa nei quarti di finale di Montreal da un redivivo Andrey Rublev, è doveroso sottolineare i progressi di tutti gli altri. Pur escludendo dal computo gli straordinari risultati di Jasmine Paolini nel circuito WTA, e della stessa toscana in coppia con Sara Errani ai Giochi Olimpici di Parigi, la schiera dei ragazzi terribili azzurri sta facendo parlare di sé ogni settimana.
Flavio Cobolli ha raggiunto la finale nel torneo ATP 500 di Washington, dove ha perso all’ultimo atto contro un Sebastian Korda nel miglior momento della sua stagione. Il tennista romano ha potuto però consolarsi col best ranking in carriera, raggiunto dopo la vittoria contro Felix Auger-Aliassime nel primo turno di Montreal. Posizione numero 30 in classifica ora per Cobolli che, ad oggi, sarebbe addirittura testa di serie ai prossimi Us Open. Ma non finisce qui.
Proprio sul cemento nordamericano, Matteo Arnaldi è in piena trance agonistica. Il sanremese ha raggiunto la semifinale a Montreal e già questo gli è bastato per compiere un balzo di ben 17 posizioni in classifica, attestandosi al suo nuovo best ranking personale alla casella 29.
Non bisogna dimenticare, in questa sede, la sorprendente stagione di Luciano Darderi, numero 33 del mondo. Concludendo la panoramica degli Under 23 azzurri nella Top 30 della classifica mondiale, una menzione particolare merita Lorenzo Musetti.
Il tennista carrarino, vero stakanovista del circuito, può vantare una lusinghiera 18esima posizione. A sole tre caselle di distanza dalla sua miglior classifica di sempre, registrata a giugno dello scorso anno. Considerando i deludenti risultati ottenuti da luglio in poi nel 2023, è legittimo sperare che ‘Muso’ possa scalare ancor di più la graduatoria, galvanizzato anche dal recente bronzo olimpico.
Riassumendo, solo l’Italia ha cinque tennisti Under 23 nei Top 50 al mondo. E tornando all’elite della Top 30, un altro alfiere azzurro, non più giovincello, si avvicina minacciosamente ai connazionali. Si tratta di Matteo Berrettini, attualmente numero 41 ma legittimamente accreditato a nuovi balzi in classifica nei prossimi mesi, nei quali non avrà punti da difendere in classifica.
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