Mateo Retegui è l’attaccante che l’Atalanta ha scelto per sostituire l’infortunato Scamacca. Un incrocio che si ripete quello fra i due centravanti che già in Nazionale, nel corso di questa estate, si sono giocati il posto nella squadra di Spalletti. “Scamacca è più estroso, ti puoi aspettare qualsiasi numero, anche l’errore, è più istintivo. Retegui è più lineare ma quando gli capita la palla da sfruttare non la manca, è più naturale. Sono entrambi calciatori forti” – disse di loro proprio il ct.
L’Atalanta ha chiuso con il Genoa un’operazione da 22 milioni più 3 di bonus a determinate condizioni. Che dire del suo acquisto? Parliamo di un giocatore che non arriva con il posto assicurato, se non altro perché è difficile dire chi lo abbia agli ordini di Gasperini.
La cura-Gasperini: serve tempo, ma è pronto.
L’impressione però è che difficilmente la Dea potesse trovare ad un minor costo, in minor tempo, un giocatore già così pronto. Non sarà pronto a garantire un certo numero di gol magari, perché quello lo dovrà dimostrare lui sul campo, ma sicuramente è pronto a sfruttare l’occasione di giocare in una squadra che gli può garantire ogni partita un certo numero di palle-gol.
La cura-Gasp difficilmente fallisce con quelli che sono disposti ad ascoltare. E la cattiveria agonistica con la quale Mateo è arrivato in Italia lascia pensare che ci siano tutte le carte in regola per assistere ad un matrimonio che possa funzionare. Non subito, magari: gli servirà tempo per entrare negli schemi dei bergamaschi. Ma nel frattempo dovrà essere bravo a sfruttare la sua maggior qualità, quella del grande istinto sottorete.
Retegui ed i numeri.
Prima del trasferimento in Italia, Retegui si è messo in luce nel Tigre dove ha realizzato 23 gol, dei quali 19 in campionato. Al suo esordio nel Grifone ha subito fatto gol, in Coppa Italia contro il Modena. Con gli Azzurri finora ha totalizzato 12 presenze e 4 gol ed ed è stato convocato ad Euro 2024. Nello scorso campionato Retegui ha segnato 7 gol e fornito 2 assist in 29 partite. Ora il Real Madrid come primo grande test, nel quale ha già voglia di stupire. All’Atalanta dovrà crescere dal punto di vista tattico e dei movimenti, cercando di migliorare lo score del suo primo anno italiano. Che resta comunque ottimo, considerando che ha giocato in una neopromossa e che a 24 anni si trovava alla prima grande occasione in carriera. E Spalletti attende…
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