Jorge Martin, giudizio inappellabile: che beffa per Bagnaia e Bastianini

L’ex direttore sportivo ha le idee chiare in merito alla vittoria finale del titolo mondiale di MotoGp, ecco le sue parole.

Terminata la pausa estiva la MotoGp è tornata in pista per la seconda parte di stagione, dove si deciderà il campione del mondo. A Silverstone ha trionfato Enea Bastianini, davanti a Jorge Martin e ecco Bagnaia, in un podio che ormai si è formato abbastanza stabilmente anche nella classifica piloti.

Martin Bastianini Bagnaia
Prosegue la lotta per il titolo mondiale in MotoGp, occhio alla classifica (Foto Ansa) sportitalia.it

In Inghilterra Martin è riuscito nel controsorpasso proprio nella classifica piloti, dove fino alla gara precedente Bagnaia era riuscito a mettersi al comando. Ora sono soltanto 3 i punti di distanza tra lo spagnolo e l’italiano, che fino a pochi giri dal termine era primo, salvo poi essere sorpassato da Bastianini.

“Si vede che Jorge commette errori a causa della pressione a cui è sottoposto. Sapeva di essere più forte di Bagnaia e di poter scappare. Ma quando Enea è arrivato dietro di lui, sapeva che la sua gara fosse finita”, ha commentato l’ex ds di Honda Oscar Haro. Da qui la scelta, forse ponderata, di lasciarsi passare da Bastianini per guadagnare comunque la seconda posizione davanti a Bagnaia.

MotoGp, Haro non ha dubbi: la sentenza sul mondiale piloti

“Martin è consapevole di come era stato superato da Bastianini all’ultima curva del Mugello. Questo ha reso Jorge nervoso che ha commesso un errore. Ora deve riadattarsi (dopo la sosta estiva, ndr.) e tornare per vincere le gare per vincere il mondiale. Non lotta solo con Pecco ma anche con Enea. Jorge deve fare un doppio lavoro anche di testa”, ha proseguito Haro.

Parole Haro
L’ex ds Honda non ha dubbi, ecco il suo favorito (Foto Ansa) sportitalia.it

Secondo il Ds di Honda, però, Martin merita il titolo soprattutto in virtù del comportamento di Ducati. “Martin è il primo a credere in sé stesso, ce lo ha dimostrato l’anno scorso. Vorrei che vincesse il titolo, lui è un madrileno come me e sarebbe un onore se ci riuscisse. Lo merita più di chiunque altro, la sua scelta di lasciare Ducati è stata azzardata ma rispettabile.

L’anno scorso ha lottato fino all’ultimo, mentre quest’anno non doveva nulla alla squadra ma ha continuato a fare un lavoro spettacolare”, ha concluso Haro. Parole piuttosto chiare e precise, che testimoniano quanto il campionato sia equilibrato e appassionante anche per gli addetti ai lavori.

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